Il mondo ai piedi di Lamine Yamal. E anche alle sue maglie da gioco: nessun calciatore, in questo 2025, è andato più a ruba del baby fenomeno del Barça negli scaffali dei negozi dall’Europa agli antipodi e ritorno. In totale, fanno 1,32 milioni di divise blaugrana vendute col numero 10 sulla schiena. Superato Lionel Messi in volata, sul podio anche Robert Lewandowski – a riprova che i colori del Barcellona restano tra i più accattivanti del calcio. Ma l’exploit di Yamal non solo sul campo, a 18 anni appenna, lo conferma ancora una volta una personalità fuori dal comune.
La classifica nel dettaglio, pubblicata da SportBible? Come accennato, dietro Lamine c’è Messi: secondo per appena 40mila unità vendute di differenza. Al terzo posto, a quota 1,11 ecco Lewa. L’unico altro giocatore a superare la simbolica soglia del milione di magliette quest’anno è Kylian Mbappé, tallonato dal compagno di squadra Vini Jr. (992.000). In sesta posizione c’è forse la grande sorpresa di questa classifica: Giorgian de Arrascaeta, 31enne uruguaiano del Flamengo premiato dall’effetto Brasileirão più Copa Libertadores. Soltanto settimo Cristiano Ronaldo, per lui 925.000 magliette: il nome del portoghese resta un eterno richiamo, ma l’artificioso marchio dell’Al-Nassr tira decisamente di meno. Segue Bruno Fernandes e Harry Kane, gli unici rappresentanti di Premier League e Bundesliga. A chiudere la top-10 c’è infine Rodrygo: con tre giocatori, il Real Madrid risulta la squadra più rappresentata ma non nei piazzamenti più prestigiosi.
Come spiegano gli addetti ai lavori, a penalizzare i due GOAT che hanno dominato anche le graduatorie di marketing degli ultimi due decenni è proprio la loro militanza lontano dall’Europa combinata con l’ascesa tecnica di un talento generazionale emergente come quello di Yamal. Da far impazzire il Barça, la Spagna, il mondo. E tutti coloro che consumano calcio – dalle partite in tv ai cimeli da assicurarsi negli store fisici oppure online. Era pur sempre la prima stagione di Lamine da dominatore, fresco campione d’Europa con la Nazionale, a un passo dalla finale di Champions e dal Pallone d’Oro: poter esibire la maglia del più prodigioso minorenne di sempre, per tanti è stata un’occasione irripetibile (volete mettere, conservarla per i prossimi vent’anni?). Magari per Yamal non sarà un gran motivo di consolazione: tra infortuni e delusioni recenti, il periodo non è dei migliori – difficile a dirsi, per un fuoriclasse già a quota 10 gol più 10 assist in stagione. Ma il messaggio del pubblico va accolto nel segno della consapevolezza: l’erede designato di chi del calcio ha fatto la storia, al momento è lui. E lui soltanto.