Sembra ieri quando Ola Aina era uno dei difensori del Torino di Mazzarri. Un quinto di spinta, certo, ma capace di segnare solo due gol in quattro stagioni di Serie A. Uno di quei profili da sesto o settimo slot al fantacalcio. Eppure, adesso è uno dei volti più amati della Premier League. Era arrivato al Nottingham Forest nel 2023 a parametro zero, dal Torino, in una trattativa fantasma di cui nessuno sapeva nulla fino a poche ore dalla firma. Un acquisto misterioso e sconosciuto, che però oggi ha tutta un’altra risonanza: Aina oggi è un calciatore intelligente, veloce ed estremamente presente, sia in campo che fuori. In poco tempo è diventato una star, un eroe moderno che si racconta attraverso il suo profilo Instagram. Ha cominciato a svelarsi davvero, mostrando quanto sia cool essere Ola Aina. Così, ha raggiunto presto il mezzo milione di follower. Tra reazioni in diretta e pillole della sua vita quotidiana, ha trasformato la sua carriera in un film. Il titolo è un colpo di genio: “Ola Ola Land”.
«Penso di essere una persona aperta, uno spirito libero che ama divertirsi. Non prendo nulla troppo sul serio: mi piacciono le “good vibes”, i legami positivi e vivere al massimo», ha raccontato Aina a Versus. Semplice e genuino: è ciò che lo ha reso un personaggio di culto nel campionato inglese. Ola Aina è riuscito a colmare la distanza sempre più netta tra atleti e tifosi coinvolgendo il pubblico con la propria ironia. La sua piattaforma preferita è senz’altro Snapchat, un social molto diffuso nel Regno Unito che permette di pubblicare contenuti rapidi – come foto o brevi video – visibili per 24 ore. «Snapchat è la mia cosa, il mio tesoro», racconta. È proprio questo lo strumento che lo lega ai tifosi: quando non gioca, gli capita di commentare le partite del Forest in diretta, condividendo le sue reazioni in tempo reale. Una grande capacità comunicativa che il Nottingham ha saputo cogliere con intelligenza, affidandogli la gestione dei social media del club per raccontare da bordocampo la sfida contro il Tottenham di pochi giorni fa.
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La vena creativa dell’esterno nigeriano non si ferma davanti alla telecamera di uno smartphone: trasuda da ogni dettaglio. Se per capirlo non bastassero le interviste o i video sul canale YouTube del Forest, adesso Aina ha deciso di alzare l’asticella disegnando personalmente i suoi scarpini. Lo ha fatto con il brand sostenibile Sokito, lanciando il modello Scudetta “Mr Lulu”. E qui sta la differenza che lo rende unico, quasi un’icona pop prestata al pallone: Aina non si è limitato a incassare un assegno come testimonial. Prima ha creduto nel progetto investendoci dei soldi (all’inizio del 2024), poi ha preso in mano le idee per creare il design e infine, a dicembre, si è prestato da modello per il lancio. Ha fatto tutto lui. Il risultato è una scarpa che è un pezzo di storia personale, decorata con motivi a mano libera come ali, foglie e il profilo del continente africano delineato in oro. Un lato inedito che lo rende molto più di un semplice atleta davanti agli occhi dei tifosi. Aina va oltre le logiche degli sponsor e i classici rapporti formali: mette sé stesso in tutto ciò che fa, portando la propria identità ovunque vada.
Tuttavia, ridurre Ola Aina a un semplice fenomeno mediatico sarebbe un errore imperdonabile. La sua aura, infatti, nasce prima di tutto sul rettangolo di gioco, dove si è imposto come uno dei terzini più solidi della Premier League. Una grande crescita certificata dai numeri: arrivato in Inghilterra nel 2023 con un valore di mercato fermo a 5 milioni di euro, oggi il suo cartellino è quadruplicato, toccando i 20 milioni (dati Transfermarkt). Aina incarna così una nuova frontiera del calciatore: forte e concentrato in campo, ma capace di non prendersi troppo sul serio appena fuori. In un calcio spesso robotico e ingessato, la sua autenticità è ossigeno puro. Ola ci insegna che si può essere professionisti d’élite senza smettere di divertirsi, unendo ottime prestazioni a un’umanità contagiosa. È la rivincita della genuinità: la prova vivente che si può essere campioni restando, semplicemente, sé stessi.