Prima le Olimpiadi, poi l’arena indoor più grande d’Europa. Cambierà la formula di intrattenimento, ma Milano resterà l’ombelico del continente. Anche dopo che si spegneranno le luci e la torcia a cinque cerchi prenderà la via delle Alpi Francesi, sede dei Giochi invernali del 2030. Una parte dell’eredità che un evento globale come le Olimpiadi lascerà alla città meneghina sono le strutture che stanno ridisegnando il volto cittadino, con l’incontro tra innovazione e modernità in grado di migliorare la quotidianità e la vita dei milanesi. Un esempio della metamorfosi infrastrutturale che arricchirà la proposta cittadine è lo Speed Skating Stadium, realizzato con la riconversione dei padiglioni 13 e 15 di Rho Fiera. Adesso monta l’attesa per vedere sfrecciare Francesca Lollobrigida, Davide Ghiotto e Andrea Giovannini, campioni del mondo in carica e punte di diamante della spedizione azzurra ai Giochi. Ma al termine dell’evento, si metterà in moto di nuovo la macchina organizzativa per cambiare il volto dell’area da 35mila metri quadrati, destinata a diventare il Live Dome, uno spazio enorme in grado di ospitare grandi eventi di natura sportiva, musicale e d’intrattenimento, accogliendo fino a 45mila spettatori.
Un piccolo antipasto di quel che sarà nel post Olimpiadi si è avuto a fine novembre, quando Fiera Milano ha inaugurato l’arena dedicata al pattinaggio di velocità (14 le gare previste nel calendario a cinque cerchi), con la ISU Junior World Cup Speed Skating, che è andata in scena in contemporanea con la Milan Games Week & Cartoomics. L’incontro tra le due diverse anime, nell’occasione vicine di padiglione, è stata la dimostrazione di come la struttura sia in grado di accogliere e gestire una grande massa di persone, arrivate in loco per seguire eventi diversi. Anche perché la manifestazione ha registrato il record storico di presenze, superando quota 130mila partecipanti nell’arco dei tre giorni.
Lo stadio per lo Speed Skating in previsione delle gare olimpiche prevede una pista ghiacciata da 400 metri, con una capienza di 7.500 spettatori, cui si aggiungono gli spazi tecnici per allenamenti, spogliatoi e impianti per il mantenimento ottimale del ghiaccio. Per farsi un’idea sul tipo di interventi che sono stati effettuati, Alessandro Pavesi, Venue Facility & Infrastrutture Manager Fiera Milano, ha spiegato al Corriere della Sera che «è stato realizzato un nuovo impianto di trattamento dell’aria e di canalizzazione di impianti, per garantire che ci sia una temperatura adeguata ma soprattutto un’umidità relativa adeguata».
Per guardare al presente e al futuro, la Fondazione Fiera Milano ha investito 25 milioni di euro per la doppia riconversione dei due padiglioni. In realtà, però, le risorse messe in campo sono molto più ingenti, con un piano di investimenti pluriennale per complessivi 237 milioni di euro. Per adeguare e ampliare il live Dome saranno utilizzati 12 milioni di euro, mentre otto milioni serviranno per realizzare un nuovo spazio all’interno dei padiglioni biplanari, Fiera Milano Lab, pensato per attività congressuali e format fieristici di piccole dimensioni. Secondo il Centro Studi di Fondazione Fiera Milano, tale investimento genererà un impatto economico annuo che, considerando solo il Live Dome, si aggirerà intorno agli 890 milioni di euro. Con un effetto diretto anche sull’occupazione, che dovrebbe attivare circa 9.000 posti di lavoro.
La quota più sostanziosa degli investimenti riguarda gli interventi immobiliari sull’area urbana, con 153 milioni di euro destinati alla realizzazione di un edificio polifunzionale che verrà dato in locazione a Rai. Tra le operazioni previste c’è pure il completamento dell’Albergo Scarampo (66 milioni di euro), la realizzazione dell’Hotel Centro Servizi FieraMilano (30 milioni di euro), la manutenzione del patrimonio immobiliare (poco più di 18 milioni di euro) e l’implementazione di tecnologie avanzate per equipaggiare i quartieri espositivi e congressuali di impianti di sicurezza di nuova generazione.
Stando alle stime della stessa Fondazione Fiera Milano, l’indotto generato per il territorio supererà un miliardo di euro all’anno, mentre nel triennio 2026-2028 l’utile netto si aggirerà sui 33,3 milioni di euro. «Con 237 milioni di euro di investimenti prepariamo la piattaforma di sviluppo del territorio dei prossimi quindici anni. Con un nuovo modello: i ricavi coprono integralmente i costi di gestione, che abbiamo ridotto, mentre la contabilità industriale ci consente di misurare la redditività di ogni attività», ha dichiarato Giovanni Bozzetti, Presidente Fondazione Fiera Milano. Che poi ha aggiunto: «Fiera Milano non è più solo un patrimonio, ma un insieme di prodotti e linee industriali da ottimizzare. Milano sta entrando in una nuova fase competitiva e noi vogliamo accompagnarla: perché se cresce Milano cresce la Lombardia, e se cresce la Lombardia l’Italia è più competitiva».