Non esistono allenatori di categoria: esistono gli allenatori più o meno bravi. E Scott Parker è certamente un bravo allenatore, solo che finora è riuscito a dimostrarlo soltanto in Championship. E nel modo più eclatante possibile: con il Burnley, infatti, l’ex centrocampista di Chelsea e Tottenham ha centrato terza promozione in Premier su tre tentativi. Dopo Fulham e Borunemouth, promossi nel 2021 e nel 2022, ecco il turno dei Clarets, retrocessi nella scorsa stagione e che hanno raggiunto l’obiettivo di una rapida risalita.
Il Burnley si è preso il ritorno matematico in Premier grazie alla vittoria per 2-1 contro il Coventry di Lampard. Proprio dopo quella partita, Parker ha detto che fare questo tipo di campionati «è uno sforzo emotivo enorme, se ti lasci consumare». Nella stessa intervista, il manager del Burnley ha rivelato un lavoro con un mental che dura da 15 anni. Ed è proprio grazie a questo percorso che ha imparato a «spegnere il telefono per evitare rumori». Grazie a questa disciplina e a questo autocontrollo, Parker ha trasformato una squadra smantellata – dopo le partenze di Odobert, Berge e O’Shea – in un muro quasi invalicabile: 15 gol subiti in 44 partite, manco a dirlo la miglior difesa del campionato. I risultati utili consecutivi sono 31, dal 3 novembre a oggi il tassametro dice 20 vittorie e undici pareggi.
Il Burnley e quindi Parker sono stato criticati per il gioco «poco brillante», ma alla fine hanno raggiunto l’obiettivo. Con Maxime Esteve e CJ Egan-Riley (22 anni) al centro del reparto difensivo, protetto dal capitano Brownhill e da Cullen. Roberts e Lucas Pires come laterali bassi, e po i quattro davanti: Anthony, Hannibal, Edwards e Flemming. Sembra passata una vita da quando il Burnley era la squadra sofisticata e offensiva di Vincent Kompany, che nel frattempo ora è in cima alla Bundesliga col Bayern.
Scott Parker’s dressing room speech following promotion to the Premier League 🗣
— Burnley FC (P) (@BurnleyOfficial) April 22, 2025
«Non è stata una passeggiata» ha ricordato Paker, consapevole della difficoltà del campionato. Eppure il manager del Burnley è riuscito a schivare tutte le trappole. Era quello che ci voleva, soprattutto dopo un’esperienza al Bournemouth che non era andata benissimo. Dopo lo 0-9 subito in casa dal Liverpool all’inizio della stagione 2022/23, pochi mesi dopo la promozione, era stato esonerato. Era solo la quarta giornata. Al Club Brugge, nella stagione scorsa, forse è andata anche peggio: due vittorie in dodici partite e arrivederci dopo il 5-1 nella gara di ritorno degli ottavi di Champions contro il Benfica. Ora ad attenere Parker c’è un’altra occasione in Premier League. Dtudioso e ambizioso, come lo descrive chi ha lavorato con lui, l’allenatore del Burnley dovrà affrontare chi lo accusa di «fortuna» o di proporre un calcio antiquato. Ma poco importa: la promozione è un dato oggettivo. E per un uomo che ha fatto della mente la sua arma, la prossima stagione potrebbe essere l’occasione per riscrivere il finale.