Ronaldo sta vivendo un finale da incubo: retrocessione dalla Liga con cinque giornate d’anticipo, 26 sconfitte su 34 gare e 83 gol subiti; club in vendita; e presidente sempre più nel mirino dei tifosi. E non importa che stiamo parlando dell’ex Fenomeno del calcio mondiale. In meno di un anno, a Valladolid, la promozione in massima serie presto dilapidata ha lasciato posto ai fischi, alle critiche. Poi ai cartelloni: “Ronaldo vai a casa”. E infine – con il brasiliano a eseguire, annunciando in queste ultime settimane la cessione societaria – perfino l’appello alle autorità pubbliche. Con la Federazione dei tifosi biancoviola a implorare il sindaco di bandire Ronaldo dalla città.
La lettera, datata 7 maggio, è arrivata così al municipio di Valladolid: «In seguito ai fatti di questa stagione intendiamo proporre alla giunta comunale che il signor Ronaldo Nazário, in quanto principale responsabile della situazione attuale, venga dichiarato “persona non grata” in questa città. Non solo è stata disastrosa la sua gestione sportiva, ma ancora di più quella sociale e dei rapporti con la piazza (dalle accuse ai tifosi, bollati come radicali, fino alla sua non presenza allo stadio e al disinteresse per le sorti della squadra). Ci ritroviamo così in una fase nefasta e umiliante, che tutta la Spagna ha avuto modo di constatare».
Una bordata dietro l’altra, fino al «disprezzo da parte della comunità per il signor Nazário: chiediamo dunque alle autorità cittadine, nel segno di un coinvolgimento bipartisan, di accogliere la nostra proposta per il pregiudizio causato dal medesimo alla città di Valladolid. Allo stesso modo sollecitiamo espressamente che non si stipuli alcun accordo con il club per quanto riguarda la concessione futura dei terreni comunali – dove sorgono le infrastrutture sportive, ndr – fintanto che Ronaldo sarà presidente». Di fatto, pur di liberarsi dell’uomo che a detta dei sostenitori ha rovinato il club, si pretenderebbe perfino di congelare il calcio. Per ora il sindaco non ha risposto, e Ronaldo neppure. Ma di sicuro, quando il Fenomeno rilevò le quote di maggioranza del Valladolid nel 2018, nessuno avrebbe mai immaginato un epilogo del genere. Anzi: quegli stessi tifosi all’epoca lo chiamavano salvatore della patria. Come cambiano i tempi.