Nelle ultime ore si è parlato molto della parata del Barcellona per festeggiare il trionfo in Liga, arrivato ufficialmente giovedì dopo la vittoria nel derby contro l’Espanyol. Su Instagram e Tiktok sono andati virali i balletti di Yamal, il cappello da giullare di Raphinha e le migliaia di papelitos, i cartoncini che hanno riempito le strade della città. Ma a far discutere è stata un’immagine che ha riguardato Iñigo Martínez, difensore basco della squadra di Flick. Martínez, infatti, ha sventolato una grande bandiera indipendentista catalana, la famosa estelada. Inoltre, come se non bastasse, l’ex giocatore dell’Athletic Club portava sulla schiena la ikurriña, la bandiera dei Paesi Baschi.
In seguito, Martínez ha pubblicato sui suoi profili social una foto che lo ritrae con entrambe le bandiere, accompagnata dal messaggio “Visca Catalunya”. Il gesto ha scatenato una pioggia di critiche da parte di tifosi spagnoli, molti dei quali lo vorrebbero addirittura fuori dalla Nazionale. Naturalmente, viene da dire, Martínez non la prima personalità calcistica, basca e/o catalana, che ha manifestato pubblicamente delle visioni indipendentiste. All’epoca del referendum per l’indipendenza della Catalogna, poi dichiarato illegale dal governo di Madrid, si erano esposta pubblicamente due veri e propri totem Guardiola e Piqué. Se c’è da riconoscere che sulla questione l’opinione pubblica spagnola aveva raggiunto una sorta di equilibrio, mitigato dagli otto anni di vicende legali, è pur vero che un’azione come quella di Iñigo non poteva passare inosservata.
VISCA CATALUNYA!💪🏻🏆 pic.twitter.com/BezRy7KLVU
— Iñigo Martínez (@InigoMartinez5) May 16, 2025
Il problema relativo a Martínez va ricercato anche nei suoi trascorsi. Come riportato da El Confidencial, il difensore del Barça era già stato al centro di un caso che c’entrava con la Nazionale spagnola: durante l’ultimo break per le gare delle rappresentative nazionali, Martínez non aveva raggiunto il ritiro della Spagna a causa di un infortunio. Pochi giorni dopo è sceso in campo contro l’Osasuna, che aveva contestato la sua presenza Martínez facendo riferimento all’articolo 5 delle norme FIFA, secondo cui un giocatore che non risponde alla convocazione per infortunio non può giocare con il club nei cinque giorni successivi all’ultima partita della finestra internazionale, a meno di espressa autorizzazione della Federazione. Tra Spagna-Paesi Bassi – l’ultima di quella pausa internazionale – e la partita di Liga Osasuna-Barcellona passarono solamente quattro giorni, ma a spegnere le polemiche ci aveva pensato il ct De La Fuente, confermando l’infortunio del giocatore, ma l’Osasuna aveva comunque fatto ricorso, successivamente respinto dal Comitato di Disciplina. Ora la foto con la bandiera catalana indipendentista ha riaperto una ferita di cui il calcio spagnolo, come dire, non sentiva l’esigenza.