Lo Slavia Praga sta dominando il campionato ceco (ha 11 punti di vantaggio sui rivali cittadini dello Sparta a ) e anche in Europa sta facendo davvero bene (è arrivato agli ottavi di finale di Europa League dopo aver eliminato il Leicester). Sebbene il terzo titolo nazionale consecutivo sia praticamente ipotecato, il 44enne allenatore Jindrich Trpisovsky è estremamente determinato nel voler tenere tutti i suoi giocatori al massimo della concentrazione. Fino a eccedere a sua volta. La foto che vedete sopra è stata infatti scattata negli spogliatoi dello stadio dello Slovacko, ed è stata pubblicata su Twitter da Mychal Bicek, direttore marketing e comunicazione dello Slavia. In pratica, Trpisovsky si è arrabbiato coi suoi giocatori nell’intervallo e ha sfondato la porta degli spogliatoi, molto probabilmente con un calcio o un pugno.
La strategia motivazionale di Trpisovsky ha funzionato: lo Slavia era sotto di un gol (2-1) al termine del primo tempo, ma nella ripresa è riuscito a pareggiare e poi a vincere la partita per 3-2. Nel tweet in cui ha raccontato tutta la storia, Mychal Bicek ha spiegato che «a volte è necessario alzare la voce per richiamare i propri giocatori, ma poi quando riesci a rimontare la vittoria è ancora più bella da assaporare. Ovviamente ci siamo scusati con la squadra che ci ha ospitato per questo piccolo danno».
Non è la prima volta che Trpisovsky vive la partita in maniera turbolenta: secondo alcuni racconti pubblicati in un libro biografico, ripresi anche dai media cechi, il tecnico dello Slavia Praga se l’è presa spesso con i componenti del suo staff negli spogliatoi, un’altra volta ha letteralmente distrutto la sua panchina, un’altra ancora è arrivato alle mani con un giocatore della squadra avversaria. Zdeněk Folprech, un giocatore che ha lavorato con Trpisovsky allo Slovan Liberec e nel Viktoria Zizkov, ha raccontato che «all’intervallo è molto severo con i giocatori, spesso va anche oltre. Qualcosa come il famoso litigio Ferguson-Beckham ai tempi del Manchester United». Non ha esagerato, evidentemente.