È arrivata Calcio Futuro, la nuova newsletter di Undici

Il racconto di tutto ciò che gira intorno al gioco, e che guarda al domani. Da giovedì 7 luglio, poi ogni primo giovedì del mese, direttamente nella vostra mail.

Il calcio del futuro non si fa in campo, o meglio non solo. Non è un tradimento della tradizione, anzi: significa che quello che succede in campo è più o meno così solido e accettato (e amatissimo, certo) che non c’è poi questo grande bisogno di innovarlo, se non per pochi dettagli che arriveranno, ne siamo sicuri. Il tempo effettivo, e le rimesse laterali coi piedi, ma insomma: il succo rimane quello lì, lo stesso da più di un secolo. Fare gol, farli bene, non subirne troppi, e poco altro.

Quando parliamo allora di Calcio Futuro cosa intendiamo? Tutto quello che gira intorno al calcio e che il calcio ha generato. Non è roba tipo “calcio moderno”, chiariamoci. Questo gioco bellissimo che ha da subito fatto innamorare tutto il mondo si è sempre portato dietro una quantità di applicazioni che nessun altro sport ha mai eguagliato a un livello così globale. D’altra parte quando un passatempo diventa così endemico nella maggior parte degli Stati del mondo è difficile che rimanga solo un passatempo, no?

Il futuro del calcio che vogliamo raccontare passa dalla tecnologia, che non vuol dire soltanto VAR, ma anche televisione, allenamento, scouting, data analysis, tessuti ultraleggeri o iper resistenti. Passa dalla società, e quindi lotta all’omofobia e al razzismo, parità di salario e di genere, professionismo per le atlete, battaglie contro le diseguaglianze. Per l’economia naturalmente, e allora capiremo che significa veramente “modello NBA”, quand’è che un salary cap funziona, quando e come si farà questa Super Lega – perché qualcosa succederà, questo è certo. E arriverà per esempio nella moda, che da qualche anno ha “scoperto” il calcio e se ne è innamorata, in passerella, nelle strade e nelle capsule ufficiali delle diverse squadre; arriverà all’architettura, che sta concependo e creando stadi che potranno cambiare il volto delle nostre città, ridisegnando completamente l’esperienza-partita; arriverà naturalmente nei media, come noi, che saranno sempre qui a raccontare quello che succede in campo (e fuori, appunto) in modi diversi, virtuali oppure “irl”, in streaming o su carta stampata, su Instagram o su canali che ancora non hanno visto la luce.

Proviamo a immaginare questo futuro, a raccontare quello che già adesso riusciamo a vedere, a disegnare il calcio che vorremmo.

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