Come funziona il nuovo fuorigioco semiautomatico usato in Champions League?

Nuove telecamere e nuovi software per creare immagini tridimensionali come quelle di un videogioco.

Borussia Dortmund-Copenaghen 3-0 è una partita che non resterà nella storia della Champions League: il risultato finale e il suo andamento, infatti, sono stati entrambi piuttosto scontati. Eppure la gara giocata al Signal Iduna Park di Dortmund ha segnato l’inizio di una nuova era, per il calcio europeo: Rasmus Falk, centrocampista della squadra danese, si è visto annullare un gol grazie all’utilizzo del nuovo sistema di fuorigioco semiautomatico implementato da Uefa e Fifa, sistema che aveva già debuttato in occasione dell’ultima Supercoppa Europea – sfida tra Real Madrid ed Eintracht Francoforte – giocata mercoledì 10 agosto, e che vedremo anche ai prossimi Mondiali in Qatar.

Ma come funziona questa nuova tecnologia? E come ha funzionato in occasione del gol annullato al Copenaghen? Tutto parte dall’installazione di nuove telecamere speciali, dieci o anche dodici, che vengono letteralmente appese ai tetti degli stadi in cui viene utilizzato il sistema SAOT, acronimo di Semi-Automated Offside Technology. Queste nuove camere seguono i giocatori e i loro movimenti, in pratica tracciano la posizione del loro corpo creando figure virtuali di 29 punti dati 50 volte al secondo. E in più un microchip installato nella palla permette di fare la stessa cosa anche con la sfera, solo in maniera più intensiva: la sala Var riceve segnali sullo spostamento del pallone 500 volte al secondo. Grazie a tutti questi dati, quindi, gli algoritmi e i software in dotazione possono ricostruire le esatte coordinate di un’azione in tempo praticamente reale, creando una grafica tridimensionale come se fossimo in un videogioco. Grafica che poi viene visualizzata in sala Var e anche sui maxischermi degli stadi. È un’immagine di supporto visivo, perché la decisione finale spetta sempre e comunque alla squadra arbitrale, al direttore di gara coadiuvato dagli assistenti Var.

È evidente – dal suo funzionamento, ma anche dalla definizione di Fuorigioco Semi-Automatico – che questo nuovo sviluppo tecnologico e regolamentare sia un tentativo di rendere più rapido il flusso di gioco. Pierluigi Collina, presidente del comitato arbitrale della Fifa, aveva annunciato che «a volte il processo per controllare un possibile offside richiede troppo tempo, soprattutto quando le linee tracciate dal Var tradizionale non chiariscono l’episodio: la nuova tecnologia ci permetterà di prendere decisioni più rapide e accurate». Ieri sera, in occasione di Borussia Dortmund-Copenaghen, è andata più o meno così: il gol di Falk è arrivato al minuto 88:23; poco più di un minuto dopo, cioè al minuto 89;28, l’arbitro Letexier ha alzato la mano per annunciare allo stadio e ai giocatori che la marcatura era stata annullata. Il tempo medio previsto-promesso dalla Fifa era di 25 secondi, ma era la prima volta e quindi possiamo anche accontentarci.