Dele Alli ha detto che si sta preparando per i Mondiali del 2026

In un'intervista a Sky Sport ha spiegato di sentirsi finalmente pronto: a tornare in campo e a mantenere le grandi promesse fatte in passato.

Del talento di Dele Alli si sono perse le tracce da tempo ormai, sepolto sotto una montagna di aspettative tradite, di pressioni esagerate, di acciacchi continui. Tanto era stata rapida e dirompente la sua ascesa, allo stesso modo era stata istantanea e fragorosa la sua caduta nel dimenticatoio. Fino al luglio 2023 almeno, quando l’ex Tottenham era tornato a occupare i titoli dei giornali non per le sue prestazioni in campo ma per un’intervista concessa a Gary Neville in cui parlava apertamente del suo passato, del fatto di essere stato vittima di abusi sessuali, così come del suo presente fatto di dipendenza da farmaci e di depressione. Poi è sparito di nuovo, si è dedicato alla riabilitazione fisica – la sua ultima partita risale al febbraio 2023 – e psicologica, fino 15 aprile scorso, quando in una nuova intervista, stavolta con la redazione inglese di Sky Sport, Alli ha restituito un po’ di speranza ai suoi fan dopo anni di difficoltà: «Riesco finalmente a vedere la luce in fondo al tunnel».

«Ho un promemoria sul mio smartphone che suona ogni giorno alle undici in punto, intitolato “Coppa del Mondo 2026″», ha raccontato Alli. «So che i detrattori parleranno di me come un giocatore che non mette piede in campo da un anno ma il Mondiale è il mio obiettivo, so che è il livello a cui posso ambire». Se per il futuro punta alla Nazionale, per il presente l’obiettivo più realistico è tornare a calcare il campo di gioco, da cui è lontano da fine 2023 per un non precisato infortunio alla zona inguinale: «È stata tutta una questione di infortuni ultimamente. Ho dovuto essere molto paziente durante questo percorso, fatto di molti alti e bassi, ma mi ha aiutato a crescere da un punto di vista umano». Un percorso, come lo chiama Alli, che potrebbe ripartire proprio da dove si era interrotto: da giocatore dell’Everton, che nel 2022 — l’ultimo anno in cui non ha sofferto continui e gravi infortuni — aveva aiutato a uscire dalla zona retrocessione, la stessa situazione che i Toffees stanno vivendo in questa stagione.

C’è stato un momento, un periodo storico a cavallo tra il 2016 e il 2018, in cui si parlava di Alli come del futuro protagonista del calcio britannico, del trascinatore che avrebbe riportato ai vertici la Nazionale dopo i fallimenti dei Mondiali del 2010 e del 2014. E, in effetti, i segni di grandezza c’erano: dieci gol nella stagione 2015/2016, 22 nella stagione 2016/2017, 14 nella stagione 2017/2018, la centralità in un Tottenham in lotta per la Premier, la presenza nella Nazionale semifinalista al Mondiale di Russia nel 2018, una doppietta a 21 anni al Bernabéu contro il Real Madrid (che vi lasciamo qui sotto). Poi, a soli 22 anni, ad Alli succede qualcosa. Comincia a trovare meno minuti in campo, le prestazione sono meno brillanti e gli infortuni più frequenti, con José Mourinho prima e Nuno Espírito Santo poi non riesce mai a raggiungere la sintonia avuta con Pochettino, venendo accusato spesso di essere pigro e indolente. Il trasferimento all’Everton. Poi quello al Besiktas, in cui non gioca mai. Gli infortuni, sempre in quantità maggiore, e la lotta contro la depressione. Fino ad oggi, fino all’intervista con Sky Sport, quella in cui uno dei più grandi “what if” dell’ultimo decennio del pallone ha finalmente confessato di «vedere la luce in fondo al tunnel».