Oggi, quattordici anni fa, David Beckham firmava il trattato di pace con il suo Paese. La faida era durata tre anni e quattro mesi, e aveva la faccia di Diego Pablo Simeone. Inghilterra-Argentina, del resto, non può mai essere una partita normale. Non lo fu neanche il 30 giugno del 1998: al Mondiale di Francia, i Maestri e l’Albiceleste si affrontano negli ottavi. Passarella, ct argentino, affida al Cholo il compito di “marcare” Beckham. Una trappola vera e propria: Becks ci casca in pieno, reagisce alle provocazioni di Simeone e si prende un bel cartellino rosso.
Il 6 ottobre del 2001 si gioca Inghilterra-Grecia. Nel frattempo, il nuovo ct, Sven-Goran Eriksson, ha deciso che Beckham sarà (ancora, dopo la prima volta con Taylor in panchina) il capitano della nazionale inglese. Le contestazioni allo Spice Boy hanno raggiunto l’apice durante Euro 2000, ma la situazione è ancora molto tesa. Anche perché l’Inghilterra, dopo un inizio disastroso, è riuscita a prendere il comando del girone solo dopo e grazie al sacco di Monaco, un 1-5 storico ai danni della Germania. Per finire l’opera, gli inglesi devono portarsi a casa lo stesso risultato dei tedeschi, impegnati in casa contro la Finlandia. A Gelsenkirchen sta finendo 0-0. A Manchester (Wembley è in ristrutturazione), però, la Grecia sta addirittura strappando un incredibile 1-2. Fino a questo momento qui, che sancisce la pace definitiva tra una nazione e il suo calciatore simbolo. Beckham sarà lo sportivo dell’anno 2001 per la Bbc.