Kazakistan-Polonia fight club

La partita di qualificazione a Russia 2018 giocata ad Astana è stato un incontro di lotta libera con 10 ammoniti e nasi sanguinanti.
di Redazione Undici
06 Settembre 2016

La sfida del Gruppo E tra Kazakistan e Polonia, valida per le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018, è stata caratterizzata da una serie di scorrettezze e dall’impressionante numero di cartellini gialli estratti dall’arbitro, ben dieci. Alla vigilia del match terminato 2-2, nulla lasciava presagire che si sarebbe assistito a una lotta tanto fisica. Sono bastati appena 15 minuti per far ricredere tutti: Robert Lewandowski ha colpito con una gomitata al volto Yeldos Akhmetov, lasciandolo con il naso tumefatto e sanguinante. Avrebbe meritato l’espulsione, ma né l’arbitro, né gli assistenti hanno visto nulla. Lo stesso attaccante polacco, tre minuti più tardi, ha afferrato per il collo Bauyrzhan Islamkhan con una simil Camel Clutch, meritandosi la prima ammonizione della gara.

Tutto il nervosismo di Lewandowski: prima rifila una gomitata in pieno volto a Akhmetov, poi afferra per il collo Islamkhan

Nella ripresa, il match si è fatto ancor più duro. Dopo che la Polonia si è fatta rimontare i due gol di vantaggio, in campo è successo di tutto: Kamil Glik, per esempio, ha rifilato un calcetto a Islamkhan, finito a terra dopo un contrasto con Bartosz Kapustka. Il difensore ex-Toro ha guadagnato una semplice ammonizione, la nona di una gara più simile a un incontro di wrestling che a una partita di calcio.

Kamil Glik scalcia Islamkhan, a terra dopo un contrasto con Bartosz Kapustka

 

 

Nell’immagine in evidenza, Yeldos Akhmetov e Robert Lewandowski durante la partita tra Kazakistan e Polonia (Stanislav Filippov/AFP/Getty Images)
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