Il Leicester non perde più

All’incirca cinque settimane fa, il Leicester di Claudio Ranieri arrancava in Premier League: le Foxes erano quartultime in classifica, con un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessione e due sull’ultimo posto, occupato da Crystal Palace e Sunderland. Da allora, il Leicester ha vinto cinque partite (più una in Champions, contro il Siviglia, decisiva per la qualificazione ai quarti) e si è allontanata, forse definitivamente, dalla zona pericolante: la squadra del neo tecnico Craig Shakespeare è decima in Premier League, con nove punti di vantaggio sul terzultimo posto. Dall’ultima posizione, poi, il Leicester è distante 16 punti: in poco più di un mese, tra sé e il fondo della classifica le Foxes hanno messo 14 punti.

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Il cambio di rotta, con l’avvicendamento tra Ranieri e Shakespeare, è evidente da questa tabella, che riporta le ultime 20 partite del Leicester con alla guida il tecnico italiano e le prime sei del subentrato. In quattro mesi, Claudio Ranieri è riuscito a vincere appena tre partite, collezionando una gran quantità di sconfitte (sei di fila, nell’ultimo spezzone sulla panchina del King Power Stadium). Craig Shakespeare, sorprendentemente, le ha vinte tutte: ha debuttato con una vittoria sul Liverpool, per 3-1, replicando lo stesso punteggio nella successiva giornata contro l’Hull City. Ha conseguito la storica qualificazione ai quarti di Champions ribaltando l’eliminatoria con il Siviglia, battuto 2-0 dopo la sconfitta per 2-1 in Andalusia; ha vinto in trasferta contro il West Ham e ha messo a referto un doppio 2-0 casalingo, contro Stoke City e Sunderland, mantenendo la porta inviolata, uno dei punti di forza del Leicester campione d’Inghilterra 2015/16. Con questi risultati, Shakespeare, che di Ranieri era il vice, si è guadagnato la conferma del posto fino a fine stagione dopo aver avuto per le prime due uscite l’incarico ad interim.

Da questi risultati, è evidente come il rapporto tra Ranieri e i suoi giocatori, i senatori in particolare, fosse usurato. Perciò, non è un mistero che ci sia una predisposizione migliore verso Shakespeare, che ha cambiato poco sotto il punto di vista tattico ma che ha un rapporto più “amichevole” con il gruppo. Per Shakespeare, ex centrocampista di Walsall, West Bromwich e Grimsby Town, si tratta della prima grande occasione alla guida della squadra: prima di oggi, aveva collezionato appena una panchina pro tempore con il West Bromwich nel 2006, prima di diventare vice di Nigel Pearson nel Leicester dal 2008 (che ha seguito anche nell’Hull City 2010/11). Dopo l’esonero di Pearson nel 2015, Shakespeare è stato confermato da Ranieri come allenatore in seconda. È anche stato assistente di Sam Allardyce nella breve esperienza come ct dell’Inghilterra, prima delle dimissioni di quest’ultimo, nello scorso settembre, a seguito dell’emergere dello scandalo corruzione.

Il gol di Vardy contro il Sunderland, che ha fissato il punteggio sul definitivo 2-0

Con queste cinque vittorie in campionato, Craig Shakespeare è diventato il terzo allenatore nella storia della Premier League a raccogliere tutti i 15 punti disponibili all’esordio, dopo Ancelotti nel 2009/10 e Guardiola quest’anno. Molto del merito va a Jamie Vardy, tornato ai livelli della scorsa stagione: con il nuovo tecnico, l’attaccante del Leicester segna un gol a partita in campionato. Dopo la doppietta al Liverpool, sono arrivati i gol contro West Ham, Stoke e Sunderland. Fanno cinque reti in cinque partite, cioè tanti quanti ne aveva realizzati nelle precedenti 22 partite di Premier con Ranieri in panchina. Nelle prossime gare, il Leicester avrà due trasferte, contro Everton e Crystal Palace, per provare a chiudere definitivamente il discorso salvezza: in mezzo, ci sarà l’andata dei quarti di Champions contro l’Atlético Madrid.