Il nuovo logo dello Ukip e quello della Premier si somigliano

di Redazione Undici 02 Ottobre 2017 alle 12:30

Lo scorso venerdì 29 settembre, durante la sua conferenza annuale, il partito britannico Ukip ha annunciato il suo nuovo logo: una testa leonina interamente viola, con tanto di folta criniera, su sfondo bianco. Uno stemma molto simile a quello della Premier League, non solo per l’idea, anche nella realizzazione finale. La Football Association non ha ancora protestato per la decisione dello Ukip, ma ha fatto sapere di aver allertato i suoi legali per capire se ci siano gli estremi per una violazione di copyright, lasciando intendere che se ce ne fosse l’opportunità la faccenda arriverebbe in tribunale. Il partito euroscettico – Ukip è l’acronimo di UK Independence Party, partito per l’indipendenza del Regno Unito – ha abbandonato il logo storico giallo e viola in un momento di transizione molto delicato politicamente: l’idea del rebranding doveva segnare un solco tra due fasi storiche del partito.

Negli ultimi tre anni lo Ukip ha toccato il punto alto e quello più basso della sua storia. Nel 2014 è stato il partito britannico che ha raccolto più voti alle elezioni europee, e nel 2016 ha raggiunto il suo vero obiettivo con la vittoria al referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Tuttavia, da quel momento c’è stato un calo vertiginoso nei consensi, e le dimissioni di Nigel Farage poco dopo la consultazione sulla Brexit non hanno aiutato: il numero di consensi è precipitato fino all’evidente debacle delle elezioni generali del Regno Unito, lo scorso 8 giugno.

1848

La conferenza di venerdì scorso doveva segnare una svolta per il partito, che ha nominato il suo nuovo leader: si tratta di Henry Bolton, veterano di guerra con un passato da ufficiale degli Ussari di Sua Maestà, reduce da conflitti nei Balcani e in Afghanistan. Durante il vertice del partito Steve Crowther, leader ad interim prima dell’insediamento di Bolton, ha dichiarato: «Siamo di fronte a una nuova sfida, dobbiamo dimostrare di avere un futuro dopo la Brexit e dopo Nigel Farage. Dobbiamo dimostrare che possiamo costruire un partito politico dinamico e attraente senza di lui».

>

Leggi anche

Calcio
Ahanor non può ancora essere convocato nella Nazionale italiana, e all’estero non si spiegano come sia possibile
Una situazione paradossale, che accomuna il difensore dall'Atalanta a campionesse come Myriam Sylla. E che in Francia desta più scandalo che in Italia.
di Redazione Undici
Calcio
Grazie a una “campagna acquisti” iniziata cinque anni fa, gli Emirati Arabi Uniti hanno fregato la FIFA e oggi hanno una Nazionale piena di giocatori naturalizzati
A partire dal 2019, gli Emirati Arabi Uniti hanno utilizzato i petroldollari per convincere e naturalizzare giovani promesse straniere, aggirando così i paletti della FIFA. E oggi, grazie a questo, possono andare al prossimo Mondiale.
di Redazione Undici
Calcio
Le qualificazioni UEFA ai Mondiali e agli Europei non piacciono più a nessuno
L'ultima sentenza arriva dalla Football Association inglese, che lancia l'appello "per una profonda revisione del format attuale".
di Redazione Undici
Calcio
Dopo che per decenni i suoi talenti hanno giocato per i Paesi Bassi, adesso il Suriname sta importando giocatori e sta per andare ai Mondiali
Da Gullit e Rijkaard fino a Van Dijk, il Suriname ha "regalato" agli Oranje i suoi migliori campioni. Adesso la situazione si è ribaltata: il Suriname può qualificarsi proprio grazie ai calciatori nati in Europa.
di Redazione Undici