Avevano scelto la Bombonera, luogo carico di mistica, per consegnare all’Argentina una serata che avrebbe spazzato via l’incubo di non partecipare ai prossimi Mondiali, umiliazione massima che non si verifica dal lontano 1970. Invece l’Albiceleste non è andata 0-0 contro il Perù, e il desiderato sorpasso non è avvenuto: ora, a una giornata dal termine, la Nazionale di Sampaoli è sesta in classifica, estromessa persino dalla possibilità di disputare lo spareggio, visto che il Perù ha gli stessi punti ma più gol segnati (a parità di differenza reti). Per questo, sarà decisiva l’ultima gara in Ecuador.

La tensione che ha avvolto la Bombonera per 90 minuti è ben rappresentata da un episodio. Sampaoli decide di mettere in campo Fernando Gago, un uomo che nel Boca c’è cresciuto e ci morirà, calcisticamente parlando. In una gara così importante e pregna di significati, l’ingresso di Fernando serve a dare ancora maggior simbolismo alla sfida che potrebbe valere la qualificazione ai prossimi Mondiali di Russia 2018. Dopo 3 minuti, Gago si abbassa per ricevere un pallone in uscita dalla difesa, serve Messi e prova a virare rapidamente per dare una soluzione in appoggio al compagno. Il centrocampista ex Roma e Real Madrid crolla due volte a terra chiedendo immediatamente il cambio. Quando i medici provano a prestargli le prime cure, Gago grida di farlo rientrare in campo, anche se dopo altri 3 minuti sarà costretto a uscire per far posto a Enzo Perez. La scena madre della sfida tra Argentina e Perù restituisce la forza narrativa di una sfida troppo importante per essere persa o non giocata, anche se, come verificheranno i medici, Gago si rompe il crociato. Lo dice lo stesso giocatore a un compagno mentre esce dal campo quasi in lacrime: «Me rompì los cruzados». L’Argentina dovrà aspettare l’ultima gara per poter sperare nel Mondiale, e lo farà senza Gago, fuori per i prossimi 6 mesi.

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