Tre cose sulla sedicesima giornata di Serie A

Gli zero a zero di troppo nei big match, un super Sorrentino e l'Udinese rigenerata da Oddo.
di Redazione Undici 11 Dicembre 2017 alle 12:57

Tre big match, un gol

Con Juventus-Inter di sabato sera, si sono giocati tutti gli scontri diretti del girone di andata tra le prime tre del campionato. 270 minuti in cui c’è stato un unico gol: quello di Gonzalo Higuaín al San Paolo, che ha regalato il successo alla Juventus sul Napoli. Le altre due sfide, Napoli-Inter e appunto Juventus-Inter, si sono chiuse sullo 0-0. Nessuna delle tre partite è stata molto divertente, e in molti ci hanno visto i segnali di una Serie A poco spettacolare. In generale, l’impressione è stata proprio quella di squadre più interessate a non prendere gol, che a farli: questo è stato assolutamente lampante nel caso dell’Inter – che, tra l’altro, ha affrontato entrambi gli scontri diretti in trasferta – che in due partite ha tirato appena cinque volte in porta. Però è vera anche un’altra cosa: significa che le rivali si rispettano. E questo non può che essere indice di un campionato qualitativamente migliore: il livello delle prime si è alzato, e questo comporta una maggior attenzione – e sì, potremmo dire prudenza – nell’affrontare le partite. L’esempio di Roma-Inter, arrivato al secondo turno di campionato, è valso come monito per le giornate successive: i giallorossi hanno prodotto grande volume di gioco, attaccando con continuità e dominando il campo per oltre un’ora, salvo poi scoprirsi impreparati dietro e subire tre reti. E poi contano le circostanze: Spalletti sta costruendo la forza dell’Inter – e forse anche la mentalità – sulla tenuta difensiva (miglior difesa del campionato con Napoli e Roma, unica squadra imbattuta), la Juventus ha dovuto riemergere dalla brutta sconfitta con la Sampdoria con una reazione da top team, facendo forza sull’applicazione difensiva – nessun gol subito nelle ultime sei gare. Insomma, è un campionato che, al di là dello spettacolo o meno, sta mandando un messaggio preciso: con avversarie così, non puoi permetterti di sbagliare.

Se sbagli, ci mettono poco a punirti

La prova super di Sorrentino

Una settimana fa, la Premier League aveva assistito alla grande prestazione di David De Gea contro l’Arsenal: 14 parate, record nel campionato inglese dal 2003/04. Non sarà mediatico quanto il portiere del Manchester United, ma Stefano Sorrentino ha vissuto una giornata simile contro la Roma: se il suo Chievo è riuscito a fermare i giallorossi sullo 0-0, il merito è in gran parte del portiere 38enne. Almeno cinque gli interventi decisivi contro la squadra di Di Francesco, che ha tentato ben 26 volte la conclusione verso la sua porta: un vero e proprio assedio che, soprattutto nel secondo tempo, è stato intenso. Sorrentino non ha però capitolato, regalando alcune delle parate più spettacolari del campionato. Nel primo tempo, si è esibito in una doppia parata nella stessa azione: ha prima respinto un colpo di tacco di Schick, per poi sbarrare la strada alla conclusione ravvicinata di Gerson. Ancor più complicato un intervento nel secondo tempo, che ha quasi del miracoloso: Schick ha calciato dal limite dell’area di rigore, ma il pallone è stato deviato da un difensore del Chievo. Sorrentino, lanciatosi sulla sua sinistra, ha perciò dovuto correggersi in corsa, riuscendo, nonostante fosse completamente sbilanciato, a sollevarsi con il corpo e a respingere il pallone di piede.

Una breve sintesi degli interventi decisivi di Sorrentino

L’Udinese è ripartita

Massimo Oddo ha già raccolto più vittorie rispetto alla scorsa stagione sulla panchina del Pescara. Da tre partite sulla panchina dell’Udinese, ha raccolto due vittorie e una sconfitta di misura contro il Napoli: la media punti è a quota 2 e il passaggio del turno di Coppa Italia con 8 reti segnate al Perugia è un segnale importante. Antonin Barak sembra essere l’ennesimo prodotto di una catena di montaggio che produce ottimi calciatori in serie. Nonostante le assenze di Behrami e Hallfredsson, Oddo ha schierato i friulani con un 3-5-2 con Lasagna in appoggio a Maxi López e Barak e Jankto al centro a creare ai fianchi di Fofana. Da quando è subentrato a Del Neri, il tecnico ex Pescara ha portato nuove idee, entusiasmo e gol a una squadra che, sarà scontato dirlo, appare completamente rigenerata. Oddo ha detto che la vittoria per 2-0 contro il Benevento è stata importante per ritrovarsi e per accumulare fiducia: è un percorso di consapevolezza quello che il tecnico abruzzese sta portando avanti. Come spiega la gestione di Rodrigo de Paul, uno dei giocatori centrali nella precedente gestione: un’esclusione che, secondo Oddo, stimolerà l’argentino a lavorare ancora di più.

La rete del 2-0 di Lasagna
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