La spy story per cui l’Inghilterra potrebbe boicottare i Mondiali di Russia

Si tratta del caso di avvelenamento di Sergei Skripal, ex colonnello del servizio di intelligence militare russo Gru. Ne ha parlato poco fa il segretario agli Esteri Boris Johnson.
di Redazione Undici

Secondo quanto riportato da Reuters la Gran Bretagna avrebbe avvertito la Russia di essere pronta a una robusta risposta contro il Cremlino nel caso ci fosse la mano del governo russo dietro la strana malattia che ha colpito Sergei Skripal. Un tempo colonnello del servizio di intelligence militare russo Gru, Skripal è attualmente in terapia intensiva a Salisbury, una città con status di city della contea del Wiltshire, in Inghilterra, insieme alla figlia trentatreenne. Entrambi sarebbero stati esposti a una sostanza sconosciuta e poi ritrovati svenuti domenica, su una panchina fuori da un centro commerciale nel sud dell’Inghilterra.

«Non sappiamo esattamente cosa sia successo a Salisbury, ma se fosse confermato quello che sembra, sarebbe un altro crimine tra quelli che possono essere accostati alla porta della Russia», ha detto Johnson al Parlamento britannico. Johnson ha definito la nazione di Vladimir Putin una forza malvagia e dirompente, «e il Regno Unito è pronto a rappresentare il mondo nel tentativo di contrastare questa tipologia di attività». «Pur considerando prematuro fare congetture», ha risposto Boris Johnson, «sarebbe difficile per Londra procedere normalmente in vista dei prossimi Mondiali». Sarebbe a rischio la partecipazione della Nazionale inglese alla Coppa del mondo del 2018, dunque, se dovessero emergere nuovi scenari riguardanti comportanti ostili da parte di Mosca nel caso del presunto avvelenamento.

Restano i contorni di una vicenda da spy story. Skripal, colonnello a riposo del Gru, era stato arrestato in patria e condannato nel 2006 a 13 anni di prigione con l’accusa d’aver passato all’Mi6 negli anni ’90, in cambio di 100.000 sterline, informazioni riservate riguardo la rete d’agenti prima sovietici e poi russi presenti sul territorio britannico. Come riporta l’Ansanel 2010 Skripal non aveva ottenuto la grazia dall’allora Presidente e attuale Premier russo, Dmitri Medvedev, poiché inserito in uno scambio di spie con gli Usa destinato a riportare a casa 10 agenti russi arrestati poco tempo prima dall’Fbi. Skripal si era così rifugiato nel Regno Unito, ottenendo immediatamente asilo politico, e scomparendo nel nulla.

L’apparente avvelenamento della coppia segue la morte della moglie di Skripal, Liudmila, avvenuta nel 2012, dopo che la donna era arrivata in Gran Bretagna con suo marito come parte di uno scambio di spie. Anche se la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha definito come «da pazzi» i commenti di Johnson, e non è la prima volta che un’inchiesta britannica conduce al nome di Vladimir Putin come mandante di un omicidio avvenuto nel Regno Unito. Già nel 2010 a Londra, il nome del Presidente era comparso in relazione alla scomparsa dell’ex agente del Kgb Alexander Litvinenko, un esplicito critico di Putin, morto in una stanza del Millennium Hotel a causa del polonio radioattivo.

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