Anche stavolta l’Inghilterra ha i suoi grattacapi in porta

Jack Butland dovrebbe essere il numero uno in Russia, ma i suoi allenamenti non lasciano sperare benissimo.
di Redazione Undici 24 Maggio 2018 alle 11:30

Nell’Inghilterra che si presenterà ai Mondiali in Russia, non ci sarà uno dei nomi più di peso della storia recente della Nazionale: Joe Hart, ex portiere del Torino e quest’anno al West Ham, che vanta 75 presenze con la maglia della selezione maggiore. Hart è stato il portiere titolare della Nazionale inglese alle ultime tre competizioni: Euro 2012, Mondiali 2014 e Euro 2016. Non sempre le sue prestazioni sono state all’altezza: in Brasile venne relegato in panchina alla terza partita dopo aver incassato quattro gol tra Italia e Uruguay, mentre due anni fa in Francia commise alcuni errori grossolani, come sulla punizione dalla distanza di Bale o sul gol vittoria dell’Islanda di Sigthorsson, dove si fece trovare poco reattivo. Le ultime due stagioni nei club, peraltro, hanno confermato il declino dell’ex Manchester City, che pure aveva preso parte ai match di qualificazione per Russia 2018. Southgate ha deciso di convocare, come portieri, Jack Butland dello Stoke, Jordan Pickford dell’Everton e Nick Pope del Burnley.

Butland si è detto molto dispiaciuto della mancata convocazione di Hart: «Tutti abbiamo pensato “wow”, è stata una decisione molto coraggiosa dell’allenatore. Ho parlato con Joe, so che è distrutto. Gli ho scritto non appena la lista è stata comunicata, gli ho detto di essere molto affranto per lui. Era il mio idolo quando avevo 14 anni e ancora lo ammiro». Con ogni probabilità, sarà proprio Butland a partire titolare per l’Inghilterra, nonostante sia fresco di retrocessione con lo Stoke City, la seconda difesa più battuta della Premier (68 gol, uno in meno del West Bromwich). Nei giorni pre ritiro mondiale, Butland, 25 anni, sette presenze con l’Inghilterra, è stato filmato durante un allenamento tra i pali, per testare la sua reattività: non si può dire che sia andato benissimo, più volte non ha mostrato una presa sicura e sull’ultimo tiro si è fatto banalmente scivolare il pallone.

Non un bel biglietto da visita per una Nazionale che, negli anni recenti, ha sempre avuto qualche difficoltà nello schierare un portiere di affidamento: dopo Seaman, che pure è ricordato per il posizionamento sbagliato che fruttò a Ronaldinho un gran gol ai Mondiali del 2002, gli inglesi si sono divisi tra James, Robinson, Green e, appunto, Hart. Detto degli errori dell’ex Torino agli ultimi Europei, nemmeno i suoi predecessori hanno fatto un figurone: Robinson, titolare ai Mondiali del 2006, perse il posto dopo un clamoroso rinvio mancato in una partita di qualificazione contro la Croazia; altrettanto imbarazzante l’errore di Green ai Mondiali 2010, nel match contro gli Usa; di James, invece, si ricordano soprattutto le incertezze con la maglia di club, come questo incredibile regalo in un match di Coppa Uefa.

Gli errori più famosi dei portieri inglesi con la maglia della Nazionale
>

Leggi anche

Calcio
L’Italia di Gattuso non ha pregi evidenti, e ora più che mai ha bisogno di un’identità
La sconfitta contro la Norvegia ha evidenziato gli enormi problemi della Nazionale azzurra, problemi che il nuovo ct non ha ancora risolto.
di Alfonso Fasano
Calcio
Ahanor non può ancora essere convocato nella Nazionale italiana, e all’estero non si spiegano come sia possibile
Una situazione paradossale, che accomuna il difensore dall'Atalanta a campionesse come Myriam Sylla. E che in Francia desta più scandalo che in Italia.
di Redazione Undici
Calcio
Grazie a una “campagna acquisti” iniziata cinque anni fa, gli Emirati Arabi Uniti hanno fregato la FIFA e oggi hanno una Nazionale piena di giocatori naturalizzati
A partire dal 2019, gli Emirati Arabi Uniti hanno utilizzato i petroldollari per convincere e naturalizzare giovani promesse straniere, aggirando così i paletti della FIFA. E oggi, grazie a questo, possono andare al prossimo Mondiale.
di Redazione Undici
Calcio
Le qualificazioni UEFA ai Mondiali e agli Europei non piacciono più a nessuno
L'ultima sentenza arriva dalla Football Association inglese, che lancia l'appello "per una profonda revisione del format attuale".
di Redazione Undici