Perché in Bangladesh vanno pazzi per l’Argentina

C'entrano i Mondiali del 1986, Maradona, l'astio verso l'Impero britannico e la ricerca di nuovi eroi popolari.
di Redazione Undici 29 Giugno 2018 alle 14:23

Quando l’Argentina ha segnato la rete del 2 a 1 contro la Nigeria, non si è festeggiato soltanto a Buenos Aires ma anche in Bangladesh. Un esercito di motorini è sceso in piazza alle 2 del mattino: maglie dell’Argentina su due ruote, clacson che suonano per le strade semi-deserte delle città, e tutto questo perché il sogno della Coppa del mondo era ancora intatto. Non avendo la propria Nazionale al Mondiale, si seguono con devozione le partite dell’Albiceleste. Ma perché?

Tutto risale a 32 anni fa, quando Diego Armando Maradona estromise l’Inghilterra dalla Coppa del mondo con due reti nei quarti di finale della competizione messicana. Il Bangladesh al tempo non aveva ancora vent’anni, con l’indipendenza ottenuta nel 1971 dopo essere stato sotto il dominio dell’Impero britannico prima e poi del Pakistan. Per una Nazione giovane e desiderosa di nuovi eroi, Diego Armando Maradona era il fenomeno che meritavano. L’uomo che aveva umiliato gli inglesi. Quel giorno c’è stata una sorta di identificazione da parte del popolo bengalese con quello argentino.

Secondo Quazi Zulquarnain, giornalista sportivo di Dacca, «i bengalesi hanno sempre amato il calcio, ma non avendo una grande Nazionale a cui guardare hanno scelto l’Argentina. Si sono appassionati alla vicissitudini di Maradona, alle sue lotte personali e a quella personalità difettosa che ricorda le debolezze di noi tutti».

>

Leggi anche

Calcio
Semih Kilicsoy è una grande sorpresa, ma non è esattamente sbucato fuori dal nulla
L'attaccante del Cagliari, grande rivelazione degli ultimi turni di campionato del 2025, è uno dei talenti più interessanti prodotti dal calcio turco.
di Redazione Undici
Calcio
La Coppa d’Africa ha un grande problema: gli stadi sono mezzi vuoti nonostante i biglietti risultino sold out
Si sono quindi creati dei casi paradossali, come nell'esordio dell'Algeria dove c'erano quasi diecimila persone in meno rispetto a quelle previste
di Redazione Undici
Calcio
Il progetto Insuperabili e il grande potere del calcio come inclusione
Intervista a Davide Leonardi, che dal 2012 è un punto di riferimento per gli atleti diversamente abili: così, insieme a BMW, lo sport diventa un mezzo di integrazione.
di Redazione Undici
Calcio
I risultati europei del Bodo Glimt hanno portato molti soldi agli altri club norvegesi, che però non li hanno condivisi con le squadre di seconda divisione
Una decisione che stride con un modello calcistico fondato sulla crescita organica e corporativa.
di Redazione Undici