Come sarebbe la Nazionale inglese senza le seconde generazioni

Degli 11 scesi in campo contro la Tunisia soltanto 5 avrebbero potuto essere della gara.

Martedì alle 20 l’Inghilterra affronta la Colombia per provare a raggiungere i quarti di finale del Mondiale e proiettarsi verso una semifinale che manca da Italia ‘90. Quella che scenderà in campo allo Spartak Stadium di Mosca sarà una squadra in cui è fondamentale l’apporto di giocatori figli di genitori arrivati in Inghilterra in momenti diversi. Il Migration Museum di Londra, ha celebrato la diversità della Nazionale inglese nella gara contro la Tunisia con un poster dove viene evidenziato l’apporto fondamentale di calciatori nati da genitori non provenienti da suolo inglese. Sarebbero infatti stati soltanto 5 i calciatori “inglesi”, se non ci fossero stati i figli di immigrati, calciatori inglesi di seconda generazione. Soltanto Pickford, Maguire, Stones, Trippier ed Henderson sarebbero stati in campo rispetto all’undici titolare.

Sarebbero mancati Kyle Walker e Raheem Sterling, che insieme a Danny Rose, Jesse Lingard e Ashley Young hanno origini giamaicane. Dele Alli ha origini nigeriane e una discendenza Yoruba ed è uno dei giocatori più rappresentativi della Nazionale allenata da Gareth Southgate. Nell’ undici messo in campo contro la Tunisia e ripreso dal Migration Museum, non compare nemmeno Harry Kane, il cui padre è irlandese. Nel comunicato del museo si può leggere: «La diversa natura della squadra inglese alla Coppa del mondo mostra l’importanza del contributo dei migranti nel renderci ciò che siamo oggi. Infatti, se si effettua una ricerca riguardo la storia familiare dei giocatori impegnati stasera, si troverebbe quasi sicuramente una storia di migrazione».