Mick Jagger, frontman dei Rolling Stones, è un grande appassionato di calcio. Non c’era da sorprendersi, dunque, se al Luzhniki di Mosca c’era anche lui a seguire la Nazionale inglese contro la Croazia. Ma, se c’è una persona che i tifosi inglesi sperano vivamente di non vedere sugli spalti, è proprio Mick Jagger. I più superstiziosi avranno indubbiamente collegato il ko della squadra di Southgate – che pure era passata in vantaggio dopo pochi minuti grazie al calcio di punizione di Trippier – alla presenza della rockstar.
Negli anni, soprattutto in occasione dei Mondiali, Jagger si è creato una fama di “iettatore”. Variety scrive che la “maledizione” ha avuto inizio nel 2010, ai Mondiali sudafricani: ogni volta che il cantante esprime una propria preferenza o un pronostico, le cose vanno irrimediabilmente nel modo opposto. A Rustenburg, in occasione degli ottavi di finale, sbandierò il proprio sostegno per gli Stati Uniti, sedendosi al fianco dell’ex presidente Bill Clinton; e immancabilmente a vincere fu il Ghana. Il giorno dopo, era regolarmente sugli spalti per la sua Inghilterra: finì 4-1 per la Germania, con tanto di gol di Lampard non visto dall’arbitro. Disse poi che tra Brasile e Olanda avrebbero vinto i primi, e si presentò allo stadio con la maglia della Seleçao: furono invece gli oranje a passare.
Quattro anni dopo, in Brasile, augurò all’Inghilterra buona fortuna con due tweet – e la corsa dei Tre Leoni finì subito, al girone. Stessa sorte per l’Italia, che pure Jagger aveva pronosticato campione del mondo durante un concerto a Roma: «L’Italia vincerà la Coppa del Mondo, eh? In bocca al lupo per martedì. Penso che la partita finirà 2-1 per l’Italia». Macché: gli azzurri persero contro l’Uruguay e salutarono il Mondiale. In un pronostico precedente, invece, aveva predetto la finale tra Portogallo e Inghilterra – entrambe fuori ai gironi. E chi era presente al Mineirazo, in occasione della più grande sconfitta del Brasile nella storia dei Mondiali? Proprio Jagger: lui con cappellino dell’Inghilterra, il figlio in maglia verdeoro. Al punto che il sito brasiliano R7 lo definì «il più grande menagramo della storia».