Il nuovo stadio del Tottenham è un disastro

Tra alcol e cocaina, ecco come non si costruisce uno stadio.

Il Tottenham anche in questa stagione sta disputando tutte le proprie partite casalinghe a Wembley, l’impianto più famoso e storico di Londra, che però rappresenta per gli Spurs solo una soluzione temporanea. La società ha infatti fatto partire il progetto della costruzione di un nuovo stadio nel 2016, dopo numerosi ritardi e slittamenti di date. Il giorno dopo l’ultima partita del campionato 2016/17 perciò il vecchio White Hart Lane, situato nella stessa zona della nuova arena, è stato demolito. Tuttavia i lavori per il nuovo stadio, che costerà al club londinese 850 milioni di sterline, sono ancora in alto mare e l’inaugurazione continua a essere posticipata.

In un’inchiesta esclusiva, Construction News ha rivelato le incredibili condizioni in cui si lavora a questo progetto. «Quello per cui si dovrebbe impiegare di norma una settimana, viene fatto in un mese», ha detto una delle varie fonti anonime interpellate tra i quasi 4000 all’opera sullo stadio. L’organizzazione è estremamente casuale e confusa, manca comunicazione tra le parti, una direzione sicura che possa evitare errori che comportano ritardi nel lavoro. Gli elettricisti si trovano a lavorare in condizioni assurde, senza possibilità di avere gli strumenti e i materiali adatti, con piattaforme non consone a raggiungere le altezze necessarie, trasformatori che non si possono ricaricare e durano solo 4 ore a fronte delle 12 ore di lavoro al giorno. L’inchiesta parla anche di lavoratori che bevono alcol già dalle prime ore del mattino e di droghe come la cocaina addirittura nei bagni del nuovo impianto. Un ambiente dunque tutt’altro che sano dove lavorare e dove molto spesso scoppiano scontri, anche fisici, tra i numerosi operai. Insomma per il nuovo stadio del Tottenham che, secondo gli ultimi aggiornamenti ufficiali non sarà pronto prima dell’inizio di gennaio, si naviga ancora a vista.