Il Chelsea non ha imparato nulla del Sarri-ball

L'allenatore non riesce a esprimere il suo calcio e ora rischia l'esonero.

Dopo la sconfitta per 4-0 contro il Bournemouth, la peggiore dell’era Abramovich, il futuro di Maurizio Sarri al Chelsea è sempre più incerto. L’ex tecnico del Napoli non ha nessuna intenzione di cambiare la sua filosofia di gioco, ma ha ammesso pubblicamente che finora i suoi calciatori hanno capito poco del Sarri-ball: «Non abbiamo imparato nemmeno l’abc. Dobbiamo prima apprendere le basi, poi possiamo iniziare a cambiare». Un’analisi netta e sorprendente se si pensa all’avvio di stagione, quando il Chelsea aveva iniziato con 5 vittorie nelle prime 5 partite di Premier. Anche dopo la sconfitta contro l’Arsenal, l’allenatore del Chelsea era stato pubblicamente critico con i suoi uomini: «Sono arrabbiatissimo. L’approccio mentale è stato completamente sbagliato. Siamo stati battuti da una squadra che ci è stata superiore soprattutto nella determinazione e nella cattiveria. Cambiare mentalità a questo gruppo richiede un percorso difficile».

Nel confronto con la squadra seguito alla batosta di Premier, Sarri ha confermato di non voler derogare dal suo 4-3-3 e dal suo modo di giocare, né tantomeno dagli uomini. Il poco turnover era una costante anche a Napoli e Sarri a dicembre aveva detto: «Guardiola è convinto che sia impossibile la prima stagione far migliorare 20 giocatori. Mi ha consigliato di lavorare con un gruppo ristretto, 14 calciatori, altrimenti sono guai in Inghilterra». Un’idea messa in pratica alla lettera: come riporta il Telegraph, nel Chelsea solo in 14 hanno giocato almeno 500 minuti quest’anno e in 7 sono stati in campo oltre 2mila minuti. Tra i calciatori presi particolarmente di mira da Sarri c’è Eden Hazard, accusato di non seguire le sue direttive. Sul belga, che quest’anno con Sarri ha agito ogni tanto anche da falso nueve, il tecnico ha detto: «Ha 28 anni, se vuole andare via penso debba farlo», aggiungendo però che «spero non succeda, ha il potenziale per essere il miglior giocatore in Europa al momento, io ho il compito di farlo crescere».

Jorginho, arrivato quest’estate dal Napoli, in Inghilterra quasi tutti lo ritengono un flop

L’interprete più bersagliato da tutti in Inghilterra però è il giocatore che il tecnico ha portato a Londra proprio per imporre il suo stile: Jorginho. Il playmaker italiano, acquistato dal Chelsea in estate per 57 milioni di euro, non è ritenuto un centrocampista adatto alla Premier. Dopo Rio Ferdinand, che l’ha definito «un giocatore inutile», un’altra leggenda della Premier ha criticato il centrocampista ex Napoli. Alan Shearer, ai microfoni della Bbc, dopo la partita contro il Bournemouth l’ha indicato come «il punto debole di un Chelsea imbarazzante». Jorginho, che fatica ad adattarsi ai ritmi del campionato inglese, è diventato il simbolo della testardaggine di Sarri, non intenzionato a cercare un piano b, anche a costo di rischiare l’esonero.

Le parole del manager dei Blues alla fine del poker incassato dal Bournemouth sono tra l’incredulo e il rassegnato: «Siamo in difficoltà dal punto di vista mentale», ha detto a Sky Sports, «credevamo di aver acquisito i meccanismi per giocare un certo tipo di calcio e invece non era così. Sul 2-0 abbiamo smesso di essere squadra, non abbiamo più difeso e abbiamo attaccato solo con giocate singole. Non capisco perché abbiamo reagito così: questa squadra ha delle reazioni che non riesco a decifrare». Lo stesso Sarri ha poi ammesso che forse il grande avvio (prime 12 partite di campionato senza sconfitte) ha illuso i suoi: «Abbiamo creduto di aver imparato un certo tipo di calcio, ma la verità è che non l’abbiamo mai appreso e ora ne paghiamo le conseguenze». Sabato alle 16 arriva a Stamford Bridge l’Huddersfield, ultimo in classifica.