Il calciomercato 2019 è iniziato nel segno dei giovani

Jovic, de Jong, James: i grandi club investono su talenti da far crescere.
di Redazione Undici 13 Giugno 2019 alle 12:11

La sessione di trasferimenti estate 2019 è iniziata nel segno del Real Madrid, Florentino Pérez ha già ufficializzato l’acquisto di 5 calciatori (Hazard, Jovic, Militão, Rodrygo e Mendy) per una spesa superiore ai 300 milioni di euro. Partendo dalle operazioni del Madrid si può intercettare una tendenza che risulta ancora più evidente allargando la prospettiva oltre il Santiago Bernabéu, oltre la Spagna: il calciomercato 2019 è nel segno dei giovani, soprattutto per quanto riguarda gli affari dei grandi club. Jovic compirà 22 anni a dicembre, Militão a febbraio; Rodrygo ha ancora 18 anni, Mendy è leggermente più maturo, pochi giorni fa (8 giugno) ha festeggiato i 24 anni. L’età media dei nuovi acquisti del Real è di 22,4 anni, considerando anche Hazard – che compirà 29 anni a gennaio 2020.

Florentino Pérez ha deciso di attuare questa strategia già da qualche anno, e l’aveva preannunciato subito dopo la sua ultima rielezione a presidente del Real Madrid: «Ci siamo sempre concentrati sull’acquisto dei calciatori più forti in assoluto e dei migliori talenti spagnoli, e poi sulla formazione interna. Ora abbiamo perfezionato il nostro approccio, siamo attenti ai giovani provenienti da tutto il mondo». Era il 2017, da allora il presidente ha portato al Bernabéu Theo Hernández, Dani Ceballos, Vinícius Junior, Brahim Díaz, Andrii Lunin. Non tutti questi calciatori sono riusciti a rispettare le attese, ma intanto il Real Madrid ha creato un contesto giusto perché i giovani possano esprimersi: un recente rapporto dell’osservatorio Cies ha evidenziato come il Madrid sia stata la seconda squadra delle cinque grandi leghe europee per minore età media dei nuovi acquisti utilizzati nell’ultima stagione (21,95).

Il Real ha messo a punto una strategia aggressiva sul mercato dei giovani, ma anche gli altri club più importanti non sono rimasti a guardare: il Barcellona ha acquistato de Jong (22) ed è da tempo interessato a de Ligt (19), che però sembra più vicino alla firma con il Psg; il Bayern Monaco ha ufficializzato da tempo l’arrivo di Lucas Hernández (23) e Benjamin Pavard (23); il Borussia Dortmund ha comprato Julian Brandt (23 anni) per 25 milioni di euro; il Manchester United ha annunciato ieri il primo rinforzo per Solskjaer, si tratta di Daniel James, 21enne esterno gallese proveniente dallo Swansea: per lui sono stati spesi 15 milioni di sterline più bonus.

Quest’ultima operazione sottolinea un altro aspetto importante del calciomercato postmoderno: oltre a talenti già riconoscibili, i grandi club puntano molto su elementi ancora da formare, o comunque non ancora affermati ai massimi livelli. È una specie di assicurazione tecnico-economica: un investimento importante su un calciatore giovane è più facile da ammortizzare, per ragioni di tempo ma anche di crescita potenziale o reale. Il caso di Alexander Isak, 20 anni da compiere a settembre, è perfettamente esplicativo: l’attaccante svedese si è appena trasferito alla Real Sociedad, che ha versato circa 8 milioni di euro nelle casse del Borussia Dortmund. Il club tedesco è rientrato dall’investimento fatto nel gennaio 2017, quando spese più o meno la stessa cifra (8,6 milioni secondo Transfermarkt) per acquistarlo dall’Aik Solna. Isak è arrivato in Germania a 17 anni, non è riuscito a imporsi in Bundesliga e oggi è stato rivalutato dopo un’ottima esperienza in prestito al Willem II, in Olanda (13 gol e 7 assist in 16 presenze).  Il Borussia Dortmund, in ogni caso, ha concluso un’operazione virtuosa dal punto di vista finanziario.

 

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