C’è un po’ di tensione in Spagna perché la Nazionale giocherà nei Paesi Baschi dopo 53 anni

La Spagna ospiterà quattro partite del prossimo Campionato Europeo itinerante, tre della fase a gironi e una dei quarti di finale. La città designata dalla Federazione iberica è stata Bilbao, quindi la Nazionale di Robert Moreno – erede di Luis Enrique, dimissionario per gravi motivi personali – giocherà almeno due partite nella capitale dei Paesi Baschi, a meno di fallire la qualificazione alla fase finale (un’ipotesi remota, in virtù del primo posto e dei 12 punti già conquistati nel girone F). Si tratterà di uno storico ritorno per la Roja, che non gioca a Euskadi dal 1967.

Questo avvenimento è diventato un vero e proprio caso politico: la Federcalcio di Madrid vorrebbe organizzare un’amichevole per “testare” l’effetto-Roja sullo stadio San Mamés, e l’idea riportata dal quotidiano As potrebbe essere quella di giocare a marzo contro la Germania, l’Italia o il Brasile. Anche il governo  e la Uefa spingono per questa soluzione, ma dai Paesi Baschi non è arrivato il minimo segnale di entusiasmo. Anzi, proprio As spiega il clima a Bilbao e dintorni si preannuncia molto caldo, e non proprio in senso positivo: Ertzaintza, la forza di polizia autonoma della Comunità autonoma basca, ha chiesto un maggior numero di agenti in vista delle partite del torneo continentale; per tutta risposta, pare che la squadra di Moreno non utilizzerà le strutture di Lezama – il centro sportivo dell’Athletic Club – per la preparazione delle partite degli Europei.

Il problema è essenzialmente politico, non ci sono certezze sull’accoglienza che attenderà la squadra di Sergio Ramos, Sergio Busquets e Thiago Alcantara. Il pubblico basco, infatti, «non si sente rappresentato dai simboli del potere centrale spagnolo, tra cui la Nazionale di calcio». Le virgolette non sono casuali: proprio con questa motivazione, due anni fa, il parlamento della Comunità Autonoma respinse l’ultimo tentativo di organizzare una partita della Nazionale in uno stadio basco. Allora fu il PNV (Partito Nazionalista Basco) a guidare l’opposizione alla proposta del Partito Popolare, che a sua volta lamentava un «sentimento anti-spagnolo» e un «settarismo politico» considerati «fuori dal tempo». Oggi la situazione è leggermente cambiata, ci sono gli Europei all’orizzonte: come scrive anche As, «la Uefa vorrebbe che tutto andasse alla perfezione». Proprio per questo, verificare preventivamente la situazione ambientale di Bilbao e di tutta la regione sarebbe proprio una buona idea.