George Weah, ritratto da Paolo Condò

Fuoriclasse in campo, poi in politica: un estratto dal libro La storia del calcio in 50 ritratti.
di Paolo Condò 05 Settembre 2019 alle 10:42

Quali sono le doti necessarie per eseguire un coast to coast? Quando George Weah parte dalla propria area al minuto 85 di un MIlan-Verona – 8 settembre 1996 – la prima qualità che viene in mente è la potenza: ha raccolto un calcio d’angolo avversario troppo lungo e, sbirciata un’area opposta mortalmente lontana, si invola verso l’avventura. In realtà George comincia col portare via il pallone dalla zona pericolosa – siamo soltanto 2-1 – ma siccome avverte le gambe cariche la distanza non lo spaventa.

La seconda dote indispensabile è la tecnica, perché nella prateria di San Siro in tanti provano a fermarlo, ma dopo ogni contrasto il pallone gli resta incollato al piede. Il terzo talento è il fondo, perché oltre i 50 metri una corsa palla al piede diventa una maratona, e reggerla non è così semplice. Infine, il quarto asso: la freddezza di osservare l’uscita del portiere per infilare la sfera nel corridoio libero. Se già è un numero difficile, con 70 metri nelle gambe diventa un’Ave Maria. Ne esce un gol da cineteca.

Weah festeggia da Pallone d’Oro in carica, primo e fin qui unico africano insignito del trofeo dopo l’apertura ai giocatori extra-europei di quell’anno. Un’apoteosi meritata per un campione che ha illuminato con la sua classe il Monaco, il Paris St.Germain e soprattutto il Milan.

Questi momenti di gloria costituiscono oggi un prezioso bagaglio di ricordi da cui attingere nelle cene di Stato della Liberia, quando il presidente Weah intrattiene i suoi ospiti. Dal Natale del 2017, eletto col 64.5 per cento dei voti, l’ex giocatore fuida infatti il suo Paese, una repubblica presidenziale uscita in ginocchio da due guerre civili, e che gli ha affidato le speranze dei suoi giovani, percentualmente la massima parte della popolazione. Nessun altro sportivo ha mai ricoperto una carica simile. Occorrono la potenza dell’impegno, la tecnica dei contenuti, il fondo per resistere ai problemi e la freddezza per distinguere amici e nemici. Proprio come quel giorno a San Siro.

Illustrazione di Massimiliano Aurelio

Paolo Condò

La storia del calcio in 50 ritratti

Centauria

 

>

Leggi anche

Calcio
Per la prima volta i club europei avranno tante occasioni in un nuovo mercato degli svincolati: quello dall’Arabia Saudita
Tra 15 giorni, i calciatori in scadenza saranno liberi di accordarsi con qualsiasi club. E in Saudi Pro League ce ne sono alcuni molto interessanti: da Kanté a Koulibaly, da Mané a Rúben Neves.
di Redazione Undici
Calcio
La Scozia che torna ai Mondiali è una squadra che guarda molto ai giocatori inglesi, e viceversa, ma solo ad alcune condizioni
E la prima delle condizioni, dice il ct, dev'essere la motivazione: la Scozia ora fa sul serio e non ha nessuna intenzione di essere una seconda scelta rispetto alla Nazionale rivale.
di Redazione Undici
Calcio
La maglia più venduta nel 2025 non è quella di Messi né quella di Ronaldo: è quella di Lamine Yamal
L'enfant prodige del Barça non avrà ancora vinto il Pallone d'Oro, ma in quanto a marketing è già davanti ai più grandi al mondo.
di Redazione Undici
Calcio
La nuova invenzione di Guardiola è Matheus Nunes, che prima faceva anche il trequartista e adesso fa il terzino destro
Un'idea nata dall'esigenza, ma che il portoghese ormai interpreta alla perfezione. Grazie alla lungimiranza del suo straordinario allenatore.
di Redazione Undici