Dani Alves non vuole giocare terzino in Brasile perché tocca pochi palloni

Il problema è che «la qualità e il ritmo del gioco sono troppo bassi».
di Redazione Undici
20 Settembre 2019

Dani Alves è tornato a giocare in Brasile 17 anni dopo il suo addio al Bahia, il club in cui è cresciuto e in cui ha esordito da professionista. La sua nuova avventura al San Paolo, però, è iniziata con difficoltà per una questione di adattamento al nuovo stile di gioco. Alves, infatti, ha spiegato di non poter rendere occupando il suo classico ruolo da terzino, perché il ritmo delle partite del Brasilerão è troppo più basso rispetto a quello del calcio europeo: «L’intensità è inferiore, quindi se resto sulla fascia rischio di stare per molti minuti senza toccare la palla. Io sono venuto qui per aiutare i miei compagni a creare occasioni da gol, sono pronto ad adattarmi a un nuovo contesto, allora potrei spostarmi più verso il centro, in una zona del campo in cui posso incidere di più nel gioco. Rinuncerei volentieri al ruolo che ho svolto per vent’anni se servisse a creare migliori condizioni tattiche e tecniche per me e per la squadra».

In un’intervista rilasciata a TV Globo, Dani Alves si è anche lamentato delle condizioni dei campi brasiliani: «I terreni di gioco sono molto peggiori rispetto all’Europa, e questa cosa abbassa ancora di più il ritmo e la qualità del gioco. Siamo ancora il Paese del calcio in termine di talento individuale e qualità umane dei calciatori, ma giochiamo in impianti precari, ci alleniamo in centri scadenti, quindi facciamo fatica a migliorare. Quando ero in Europa, ho detto di non riuscire a guardare una partita del campionato brasiliano dall’inizio alla fine, ora che sono tornato sto capendo sulla mia pelle perché avevo questo rifiuto».

Dani Alves è il giocatore più vincente nella storia del calcio: ha portato a casa 43 titoli in carriera con le maglie di Bahia, Siviglia, Barcellona, Juventus, Psg e Nazionale brasiliana. Il suo passaggio al San Paolo in estate è stato un evento mediatico, il terzino ha firmato un contratto fino a dicembre 2022, ha scelto la maglia numero 10 e ha messo nel mirino i Mondiali del Qatar, dopo aver saltato quelli in Russia per un infortunio e dopo il successo in Copa América nell’ultima edizione, giocata proprio in Brasile.

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