Tre cose sulla 12esima giornata di Serie A

Il dominio di Immobile, la ricchezza della Juventus, Nainggolan emblema del Cagliari.

In Serie A, Ciro Immobile non conosce ostacoli

Esiste da sempre un movimento critico nei confronti di Ciro Immobile, si è palesato anche sulle pagine di questa rivista, agitando il fantasma della sua mancata consacrazione sul palcoscenico internazionale, sul fatto che abbia fallito ogni volta che gli è stato chiesto di fare il salto qualità definitivo. Nel frattempo, però, Immobile ha continuato a fare gol, quasi indisturbato: sono 14 in questo primo terzo di campionato 2019/20, cinque in più di qualsiasi altro attaccante di Serie A; sono 102 in 149 partite da quando è arrivato alla Lazio, nell’estate 2016. Ieri, contro il Lecce, il centravanti napoletano ha trasformato un calcio di rigore, ma ha anche servito un delizioso assist a Correa per il gol del 4-2. È il quinto assist decisivo della sua stagione, giusto per dimostrare come il suo gioco non sia proprio elementare – un’altra cosa che gli viene spesso contestata. Anche nel contesto di una prestazione non memorabile, Immobile si è impadronito del tabellino, e forse è proprio questa la sua forza, la sua capacità migliore: essere sempre presente nel momento del bisogno, andare oltre tutti gli ostacoli, anche quelli autoindotti, e continuare a essere decisivo sotto porta. In Serie A, nessuno ha la sua continuità realizzativa, nessuno è così impattante e centrale nel gioco della sua squadra. Non sarà un attaccante moderno o tecnicamente barocco, ma la sua efficacia è assoluta, e questo è un dato oggettivo, che sfugge agli attacchi dei detrattori, anzi li ridimensiona, fino quasi a silenziarli.

Le risorse infinite della Juventus

Andiamo un attimo oltre il caso politico della sostituzione “subita” da Ronaldo, andiamo oltre la rabbia conseguente del portoghese, e analizziamo quel cambio come se fosse normale: in pratica, Maurizio Sarri ha potuto far entrare uno dei cinque o sei migliori giocatori della Serie A (Dybala) al posto di uno dei migliori giocatori del mondo – quindi, ovviamente, anche della Serie A. In campo, nel frattempo, c’erano anche e ancora Gonzalo Higuaín e Federico Bernardeschi, e dopo qualche minuto l’ex Fiorentina sarebbe uscito per far spazio a Douglas Costa. Anche in una serata non proprio positiva per quanto riguarda l’espressione qualitativa del proprio gioco, la squadra bianconera è riuscita a risolvere/vincere la partita grazie alla sua infinita qualità, alle doti tecniche e anche emotive dei suoi calciatori. Sì, perché Dybala non ha solo segnato, ma l’ha fatto al culmine di un ottimo impatto su Juve-Milan, l’ha fatto partendo dalla panchina e approcciando nel modo giusto questo suo ruolo di comprimario per una notte. È un’ottima notizia per Sarri, che è ancora alla ricerca di un sistema che gli permetta di assolvere la (difficile) missione che gli è stata assegnata – rendere più fluido e riconoscibile il gioco della Juventus – ma intanto è sempre in testa alla classifica, con ottimi numeri, e ha già centrato la qualificazione agli ottavi di Champions League. Con i risultati dalla sua parte, e con un gruppo di giocatori che accetta le rotazioni e sfrutta le occasioni che gli vengono offerte, l’allenatore può proseguire con maggiore serenità nel suo percorso di perfezionamento del modello tattico. Intanto, la forza/capacità migliore della Juventus del passato, ovvero vincere sempre o quasi trovando sempre la risorsa giusta o migliore per farlo, è dunque rimasta intatta.

Gli highlights di Juventus-Milan 1-0

Nainggolan è l’emblema del Cagliari che sogna l’Europa

Radja Nainggolan è stato ed è considerato uno dei migliori calciatori della Serie A perché il suo gioco unisce quantità e qualità, in misure praticamente identiche – e bilanciate e bilanciabili a seconda della partita. Il Cagliari di Maran, che ha conquistato di forza il terzo posto in classifica dopo un inizio shock, ha le stesse caratteristiche del suo leader tecnico ed emotivo: è una squadra che sa difendersi e soffrire, come mostrato in occasione della trasferta a Napoli, ma sa anche regalare partite di altissima qualità tecnica e offensiva, come quella contro la Fiorentina. Nainggolan è presente e centrale in ogni situazione, in ogni contesto: contro i viola, oltre al solito gol-gioiello-di-balistica, sono arrivati due assist decisivi, diversi, il primo è stato frutto dell’insistenza, il secondo è un saggio breve di lettura del gioco, sensibilità di tocco, connessione mentale con i compagni e con la partita. L’andamento da Champions dei sardi è stato costruito con un calciomercato ambizioso, ma spesso le intenzioni non bastano. Nel caso specifico, tutto sta andando come doveva andare: Maran ha saputo esaltare il reparto con maggiore qualità, il centrocampo Nainggolan-Rog-Nandez, con un sistema di gioco fluido; il resto della squadra sta alzando il suo rendimento per rimanere sintonizzato con i compagni più forti, si pensi per esempio alla crescita di João Pedro e Pisacane. Il resto lo fa l’entusiasmo, da coltivare in vista di un calendario favorevole: dopo la sosta, i rossoblu affronteranno Lecce, Sampdoria e Sassuolo, poi ci sarà lo scontro diretto con la Lazio. Le prospettive europee del Cagliari, al termine di questo ciclo, potrebbero essere più chiare e ancora più interessanti.

Com’è andata ieri alla Sardegna Arena