La Supercoppa Spagnola 2019 è già entrata nella storia, e l’ha fatto da diversi ingressi. Intanto, è la prima edizione del torneo a disputarsi tra quattro squadre, secondo un regolamento concepito a febbraio 2019 – e che allarga il tabellone alla seconda classificata della Liga e della Copa del Rey. E poi, c’è il discorso abbastanza controverso sulla sede: come fatto dalla Lega Serie A, anche la Liga ha deciso di far giocare il torneo in Arabia Saudita. Ci furono grosse polemiche, in Italia, per via delle politiche saudite sui diritti civili, soprattutto quelli delle donne, e gli stessi temi sono tornati d’attualità in Spagna, ora che si approssima l’inizio della manifestazione (le semifinali, Valencia-Real Madrid e Barcellona-Atlético Madrid, si giocheranno a Gedda a cavallo tra l’8 e il 9 gennaio).
Il terreno su cui ci sono maggiori scontri è quello della copertura televisiva: ieri, l’emittente pubblica iberica (Tve) ha annunciato la sua rinuncia all’acquisto dei diritti della Supercoppa, adducendo motivazioni etiche. Con parole dure, riportate da Afp: «Pensiamo che non dovremmo concorrere per trasmettere una manifestazione sportiva che verrà giocata in una nazione che non rispetta i diritti umani, in particolare quelli delle donne». Tve aveva trasmesso il torneo nell’ultima edizione, al suo posto sarebbero potute subentrare le emittenti private, ma oggi sono arrivati gli annunci ufficiali di Mediaset e Atresmedia, che si sono tirate indietro dalla gara. Entrambe, però, hanno spiegato che la loro decisione è da ricondurre a strategie commerciali predeterminate: «È qualcosa che avevamo programmato in anticipo», queste le dichiarazioni riportate oggi da Diario As.
Al momento, quindi, c’è una possibilità concreta che la nuova Supercoppa Spagnola non venga trasmessa in televisione. Ci sono ancora delle possibilità, per esempio Mediapro e Gol potrebbero fare delle offerte per acquistare i diritti dell’evento. Solo che, come spiega ancora As, i rapporti tra la Federazione (che organizza la Supercoppa) e la Liga (Gol è l’emittente autoprodotta della lega di Javier Tebas, che organizza il campionato) non vivono un grande periodo. Oltre a quelle delle emittenti televisive, altre critiche alla scelta di giocare il torneo in Arabia Saudita sono arrivate da Vero Boquete, fantasista galiziana e simbolo del calcio femminile iberico. In un editoriale su El País, Boquete ha scritto che «Il denaro ottenuto sarà proporzionale al danno morale causato dallo svolgimento del torneo in Arabia Saudita, un paese che viola i diritti umani». Il titolo dell’articolo è lapalissiano: «La puñalada de la Supercopa». Qui il link per leggerlo.