Tre temi sulla 13esima giornata di Serie A

I problemi di Milan e Napoli, trasferte complicate per Juve e Inter.
di Redazione Undici 22 Novembre 2019 alle 12:05

Milan e Napoli si affrontano nel peggior momento possibile

C’è un tempismo ironico nel calendario, che al rientro della sosta mette una di fronte all’altra le squadre di Serie A con i problemi più vistosi ed evidenti. Il Milan di Pioli è un’entità che non si è ancora manifestata, le partite perse contro Lazio e Juventus hanno fatto ripiombare il morale (e la classifica) dei rossoneri in un dirupo, ma soprattutto hanno mostrato come l’arrivo del nuovo tecnico non sia stato foriero di un cambiamento nel rendimento e del gioco. L’avversario del Milan, il Napoli, vive un momento ancora più difficile, se possibile: le ultime partite prima della pausa per le Nazionali hanno certificato e dilatato uno strappo politico che sembra difficilissimo da ricucire, che ha già inciso sull’andamento dei risultati e che, qualora proseguisse, potrebbe compromettere definitivamente una stagione finora deludente, ma ancora viva – soprattutto in relazione a un possibile passaggio del turno in Champions League. La gara e il risultato finale di San Siro avranno e/o potranno avere significati e ripercussioni enormi su entrambe le squadre in campo, ma è interessante anche capire come inizierà la sfida, quale sarà la reazione dei giocatori in campo rispetto a una situazione difficile, da qualsiasi punto di vista. La paura potrebbe rendere ancora più bloccata la partita, magari rabbia e frustrazione potrebbero diventare propellenti, il punto è che Milan e Napoli sono difficili da inquadrare in questo momento, dal punto di vista emotivo prima che tecnico.

Atalanta-Juventus è diventata una classica

La 13esima giornata propone una delle partite più consuete eppure sempre appassionanti degli ultimi anni. Atalanta-Juventus non può essere ancora considerata come uno scontro diretto, i valori dei giocatori delle due squadre sono stati e sono ancora distanti, eppure i precedenti più recenti sono abbastanza equilibrati (un successo dell’Atalanta, due pareggi e un successo bianconero negli ultimi quattro incroci) e raccontavano di un vero e proprio scontro filosofico tra il calcio aggressivo di Gasperini e quello più conservativo di Allegri. L’arrivo di Sarri alla Juventus cambia quest’ultima prospettiva, nel senso che la amplia: i bianconeri stanno cercando di costruire un’identità più ambiziosa in senso offensivo, e allora la sfida contro l’Atalanta – che a sua volta rimane una squadra unica nel panorama tattico della Serie A – rappresenta un test interessante, solleciterà  la tenuta difensiva e la proposta offensiva della nuova Juventus. Non è esagerato scrivere che – al netto delle differenze di scala tra le due squadre – Atalanta-Juventus sia da considerare una classica, anzi una nuova classica del calcio italiano, a questa considerazione va aggiunto anche che i bianconeri hanno un solo punto di vantaggio sull’Inter di Conte, e allora il match di Bergamo diventa (ancora più) importante per non rischiare di perdere il primo posto. Anche la squadra di Gasperini ha necessità di classifica, non vince da tre partite ed è uscita dalla zona Champions League. La gara contro la Juve potrebbe essere una perfetta occasione di rilancio tecnico ed emotivo in vista del tour de force che aspetta i bergamaschi – così come tutte le altre squadre impegnate in Europa – da qui a fine anno.

Un anno fa, la Juventus non è riuscita a vincere a Bergamo: 0-3 in Coppa Italia, 2-2 in campionato

La sosta avrà fatto bene all’Inter?

Si dice che la sosta faccia sempre bene alle squadre con il fiato corto, e all’Inter di Antonio Conte il concetto potrebbe aderire perfettamente. I nerazzurri hanno avuto il merito di rimanere incollati alla Juventus, con gli ultimi due successi arrivati nel finale e in rimonta (contro Bologna e Verona), ma al tempo stesso hanno dovuto fare i conti con alcune assenze importanti – Sensi su tutte – e con un cammino Champions che si è improvvisamente complicato dopo la sconfitta di Dortmund. Proprio dopo il ko in Germania, le parole di Conte avevano fatto traballare l’ambiente interista, e però il successo contro l’Hellas aveva fatto capire, chiaro e tondo, che tutta la squadra è con l’allenatore salentino. La possibilità di staccare dagli impegni di club, vista la pausa per le Nazionali, potrebbe essere stata dunque un toccasana per l’Inter, che riparte in campionato dal Torino: Conte ritrova D’Ambrosio e pure Sensi, anche se il centrocampista dovrebbe essere risparmiato in vista del match di Champions contro lo Slavia Praga. Uomini e condizione fisica contano tantissimo, ma forse l’Inter cerca più di tutto, in queste settimane, lucidità e tranquillità, per cercare di faticare meno: le ultime gare di campionato sono state tutte sofferte, con la difesa che ha preso sempre gol (ultima clean sheet in A a settembre contro la Lazio) e l’ultima vittoria con più di una rete di scarto datata 28 settembre (in casa della Samp). Contro il Toro, squadra che finora ha avuto un rendimento altalenante e che nell’ultimo turno è tornata a vincere dopo sei giornate di digiuno, Conte spera in un canovaccio decisamente più semplice.

L’ultimo precedente in casa dei granata non è benaugurante per l’Inter
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