Una buona notizia per lo sport italiano: la commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento alla manovra finanziaria, per cui da oggi le atlete sono contrattualmente equiparate ai colleghi maschi. Da ora in poi, le donne saranno soggette alle tutele previste dalla legge sulle prestazioni di lavoro sportivo, e anzi il professionismo nello sport femminile è stato promosso attraverso l’introduzione di un esonero contributivo al 100% per tutte quelle società sportive che, nei prossimi tre anni, stipuleranno con le atlete dei contratti di lavoro sportivo.
Si tratta di una svolta fondamentale per il calcio femminile e per tutti gli altri sport, auspicata da molti anni dalle stesse atlete ma anche dagli addetti ai lavori. Ne ha parlato Carolina Morace durante l’ultimo appuntamento con Studio in Triennale, il festival di Rivista Studio che si è svolto il 30 novembre e il primo dicembre; molte giocatrici in attività avevano sottolineato la necessità di questo provvedimento, per esempio il portiere della Juventus e dell’Italia, Laura Giuliani: «La differenza tra l’Italia e la Germania, dove ho giocato dal 2012 al 2017», ha spiegato in un’intervista a Undici, «è il professionismo: lì sei una professionista, almeno sulla carta. Poi è vero che non tutte le squadre fanno professionismo, a volte sono delle “dilettanti professioniste”, se così si può dire, per cui tante ragazze si allenano tutti i giorni, ma vanno anche a scuola o fanno Ausbildung [un percorso di formazione professionale, nda] e si allenano il pomeriggio tardi o la sera».
Anche Barbara Bonansea, leader della Juventus e della Nazionale, si era espressa in maniera chiara sul tema, sempre parlando a Undici: «In assoluto penso che gli stipendi dei calciatori sono spesso troppo alti. Personalmente non mi interessano quelle cifre, vorrei semplicemente che le donne venissero riconosciute come professioniste, e quindi pagate il giusto per gli sforzi e i sacrifici che fanno, che spesso sono maggiori di quegli degli uomini». Ora il tempo sembra essere arrivato, per fortuna.