Il Lille è una macchina che produce plusvalenze

Negli ultimi dieci anni, ha guadagnato circa 250 milioni dal calciomercato.
di Redazione Undici 12 Dicembre 2019 alle 15:35

In principio furono Gervinho e Hazard. Erano loro i grandi protagonisti del titolo vinto nel 2011 dal Lille di Rudi Garcia, e vennero ceduti per cifre altissime, almeno secondo gli standard dei primi anni Dieci: 12 milioni per l’esterno ivoriano da parte dell’Arsenal e 35 dal Chelsea per il fantasista belga. Da allora, il Lille ha continuato a generare enormi ricavi sul mercato: gli stessi Gervinho e Hazard produssero delle plusvalenze, perché provenivano rispettivamente dal Le Mans (costo del cartellino: 6,5 milioni di euro) e dal settore giovanile. Dopo di loro, ci sono stati tanti altri giocatori che sono stati lanciati sul mercato dopo un’esperienza nel Nord della Francia, praticamente al confine con il Belgio. Tanto che il Lille risulta essere (dati dell’osservatorio sportivo Cies) la società che ha il maggior rapporto tra entrate e uscite sul mercato in tutto il decennio che sta per concludersi: 250 milioni di ricavi.

È una cifra enorme, considerando che la seconda squadra di questa particolare classifica, il Genoa, non arriva a toccare quota 200 milioni (si ferma infatti a 193). Basta scorrere i nomi dei calciatori ceduti per capire come lavora il Lille: nella stessa estate di Gervinho, fu ceduto anche Adil Rami per sei milioni di euro; due anni dopo toccò a Lucas DIgne (15 milioni dal Psg), Florent Thauvin e Dimitri Payet (20 milioni dal Marsiglia per i due giocatori). Nel 2014 fu la volta di Divock Origi, anche lui proveniente dal vivaio e poi ceduto al Liverpool per un totale di dodici milioni di euro.

Dopo di loro, sono transitati da Lille e poi sono stati ceduti Adama Traoré (14 milioni dal Monaco), Idrissa Gueye (oggi è al Psg, nel 2015 fu venduto all’Aston Villa per 14 milioni) e Simon Kjaer (circa sette milioni e mezzo dal Fenerbahce). A volte si sono verificati dei veri paradossi: nell’estate 2016, per esempio, il cartellino di Benjamin Pavard è stato girato allo Stoccarda per cinque milioni di euro, un terzo rispetto alla cifra investita dal Monaco per Sidibé (15 milioni) e meno di un terzo di quanto il Southampton ha speso per Boufal (18 milioni). Pavard, nell’estate 2019, è stato acquistato dal Bayern Monaco per 35 milioni di euro: è il rischio per chi lavora in maniera così intensiva col player trading, la fretta di vendere può causare delle vere e proprie storture temporali e finanziarie. Le cifre sono esplose nell’ultima sessione, anche grazie al lavoro di Luis Campos, ex direttore sportivo del Monaco assunto nel 2017 dal Lille: Rafael Leão è finito al Milan per 23 milioni, il Lione ha acquistato Thiago Mendes per la stessa cifra, ma soprattutto Nicolas Pépé si è trasferito all’Arsenal dietro il pagamento di 80 milioni di euro. Leão era stato acquistato a costo zero, Pépé era costato invece 10 milioni nel 2017. Il ciclo sembra destinato a proseguire: nelle ultime sessioni sono arrivati giovani di talento come Jonathan Ikoné (21 anni), Zeki Celik (22) Yusuf Yazici (22) Victor Osimhen (20), Timothy Weah (19), Domagoj Bradaric (20).

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