Il 2019 è stato un anno davvero orribile per Jesse Lingard

Zero gol e zero assist in 28 partite di Premier League.
di Redazione Undici 30 Dicembre 2019 alle 02:51

Il 2019 non è stato un grande anno per il Manchester United, anche se le due ultime vittorie consecutive (contro Newcastle e Burnley) hanno riacceso la speranza per la qualificazione alla prossima Champions League – in questo momento i Red Devils sono al quinto posto, e accusano un ritardo di quattro punti dal Chelsea quarto in classifica. Tra tutti i giocatori della rosa di Solskjaer, però, ce n’è uno che avrà sicuramente il desiderio di archiviare gli ultimi 365 giorni al più presto possibile. Si tratta di Jesse Lingard, che ha concluso l’anno solare con zero gol e zero assist in 28 partite di Premier League.

Si tratta di un dato davvero tragico, soprattutto se di mestiere fai l’attaccante – in questa stagione, Lingard è stato schierato come esterno offensivo a destra e a sinistra, oppure come trequartista alle spalle della prima punta – e se il tuo allenatore continua a darti fiducia. Da agosto a oggi, infatti, Solskjaer ha schierato Lingard in 17 partite di Premier su 20, otto volte da titolare e nove dalla panchina. Se allarghiamo l’analisi anche alle altre competizioni ufficiali, i numeri migliorano in maniera poco significativa: due gol (uno in Fa Cup e uno in Europa League) e un assist decisivo in 14 partite. Nella stagione in corso, una sola rete in casa dell’Astana, in una partita in cui Lingard era il capitano di una squadra composta da giocatori come Grant, Laird, Tunazebe, Levitt, Garner, Chong, Gomes e Greenwood – in pratica solo lui e Shaw, terzino sinistro, appartenevano alla rosa dei titolari, gli altri provenivano tutti dall’Academy.

In un’intervista al Daily Mail, Lingard ha spiegato che le sue difficoltà sono derivate da una situazione familiare delicata, per la precisione da una malattia che ha colpito la madre e ha messo a dura prova lui e i suoi fratelli. Ora il momento difficile sembra essere superato, così l’esterno della Nazionale inglese (conta 24 presenze con la selezione di Southgate, che però non l’ha più convocato dopo le due partite in Nations League dello scorso giugno) si è detto pronto a tornare ai massimi livelli: «Mi sono riappropriato di me stesso, ho vissuto un periodo difficile, non sono riuscito a incidere come avrei voluto, mi piace fare gol o assist e sono mancato da questo punto di vista. Ho lavorato tanto sul campo e ho ascoltato i consigli del mio allenatore, sento che il prossimo anno potrà essere migliore». Non sarà molto difficile.

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