Il 2020 sarà un anno importante per la politica mondiale: il 3 novembre, infatti, si terranno le elezioni presidenziali degli Stati Uniti. Donald Trump e il suo staff, in questo momento, sono ovviamente concentrati sul fronte mediorientale, ma nel frattempo hanno messo a punto una campagna elettorale e pubblicitaria molto aggressiva, centrata anche sullo sport. In questo senso, la notizia più significativa delle ultime ore riguarda l’acquisto di spazi pubblicitari durante il prossimo Super Bowl, il 54esimo della storia, che si disputerà all’Hard Rock Stadium di Miami (Florida) il prossimo 2 febbraio. Secondo quanto riportato dal New York Times e da Politico, il presidente uscente ha investito 10 milioni di dollari per acquistare 60 secondi di spazi pubblicitari nazionali durante la trasmissione della partita. Non è ancora chiaro se si tratterà di un singolo spot oppure di due sequenze da 30 secondi. L’annuncio pubblicitario di Trump sarà trasmesso all’inizio della partita, quando si prevede il raggiungimento del picco massimo di spettatori.
Anche il candidato democratico Michael Bloomberg (77 anni, sindaco di New York dal 2001 al 2013) ha deciso di spendere la stessa cifra per comprare lo stesso spazio pubblicitario di Trump. Secondo il NYT, che ha riportato per primo la notizia, pure Bloomberg ha acquistato uno slot nazionale – gli annunci pubblicitari del Super Bowl non hanno tutti la stessa diffusione, alcuni sono trasmessi in tutto il paese e/o all’estero, altri invece riguardano inserzioni locali. I 10 milioni investiti da Bloomberg serviranno per coprire 60 secondi durante gli intervalli della partita, con «uno spot che non è ancora stato trasmesso», come ha annunciato un suo portavoce interpellato dal NYT.
La scelta di acquistare degli spazi pubblicitari durante il Super Bowl non deve sorprendere: l’atto finale della NFL è l’evento sportivo più seguito dell’anno, l’edizione 2019 ha attirato un pubblico di 98,2 milioni di persone davanti ai teleschermi solo per quanto riguarda gli Stati Uniti. Tuttavia, la “battaglia” su scala nazionale tra due candidati alle elezioni presidenziali è una novità quasi assoluta. Il New York Times ha spiegato come in passato alcuni candidati abbiano deciso di acquistare degli spot prevalentemente locali, perché un investimento per trasmettere un messaggio tutti i 50 stati federati non sarebbe stato conveniente dal punto di vista economico. La grande disponibilità dei due candidati – secondo Forbes, Bloomberg è l’ottavo uomo più ricco d’America, con un patrimonio stimato di 53 miliardi di dollari – ha consigliato a entrambi di cambiare approccio e di occupare questo spazio. Trump, in realtà, aveva già fatto pubblicità durante lepause di un grande evento sportivo nazionale: nel 2016 aveva acquistato degli spot durante le World Series di baseball, una strategia ripetuta anche pochi mesi fa, sempre durante l’ultimo atto del campionato MLB.