Anche quando la Premier League riprenderà, si giocherà a porte chiuse

Al sito The Athletic, un esponente dell’associazione calciatori ha spiegato che è l’unica alternativa alla crisi finanziaria del campionato.
di Redazione Undici 24 Marzo 2020 alle 18:05

La quarantena che ha bloccato il calcio internazionale non ha risparmiato nemmeno la Premier League, il campionato più ricco e quindi con i contratti televisivi più stingenti, in più di sessanta paesi nel mondo. Proprio per via di questi numerosi – e remunerativi – accordi, il lockdown che ha impedito il proseguimento del torneo rischia di far perdere centinaia di milioni di entrate ai club inglesi. La Premier League, allora, si è mossa per cercare di tamponare la crisi all’orizzonte, e a spiegarlo ci ha pensato un membro della Professional Footballers’ Association, l’ex calciatore del West Ham Bobby Barnes.

Parlando al sito The Athletic, Barnes ha analizzato il quadro delle prospettive per il calcio inglese, spiegando di aver parlato con i giocatori: «All’inizio loro erano fermi sul non voler giocare a porte chiuse. Ma il calcio riguarda i fan, e la realtà è che per la stragrande maggioranza dei giocatori, il loro reddito è finanziato con i soldi della televisione e ci sono contratti che devono essere rispettati». E ha continuato: «Se giocare a porte chiuse deve avvenire affinché i contratti e gli accordi commerciali siano onorati, allora penso che tutti dovremo accettare di fare sacrifici per cercare una soluzione. Comunque, la maggior parte dei giocatori si è dimostrata molto disponibile a giocare quando abbiamo parlato con loro». Il lockdown, in pratica, potrà essere interrotto con la riapertura del campionato ma solo con partite senza spettatori. Uno scenario non certo esaltante per i calciatori ma necessario affinché si possa ricominciare con il calcio giocato – senza perdere troppi soldi.

La scorsa settimana la Football Association aveva bloccato la Premier, la EFL e la Women Football League con una sospensione fino al 30 aprile, e di conseguenza, ha stabilito la concessione di un periodo indefinito, senza limiti, per far giocare le ultime partite. Barnes ha spiegato anche che, vista la crisi economica che sta per investire il calcio inglese, la PFA ha disposto un fondo per l’assistenza dei calciatori che risentiranno finanziariamente di questo urto, che non riguarderà tanto i componenti dei club di Premier quanto più i giocatori delle categorie inferiori, dove il flusso di denaro è più limitato. Inoltre, Barnes ha parlato pure di probabilità di infortuni conseguenti al lockdown, con i calciatori che potrebbero incorrere in problemi fisico-atletici più gravi visto che, stando a casa da soli, adesso hanno più difficoltà a essere seguiti dai staff medici delle loro squadre.

>

Leggi anche

Calcio
Alcuni club dell’Arabia Saudita si sono fatti male i conti con le regole sugli stranieri, e così adesso hanno calciatori che non possono schierare
Il caso più eclatante è quello di Marcos Leonardo, attaccante dell'Al-Hilal acquistato solo un anno fa per 40 milioni di euro.
di Redazione Undici
Calcio
La Francia sta giocando al Parco dei Principi e non più a Saint-Denis, e il problema è essenzialmente economico
La trattativa tra la federazione e i nuovi proprietari dello stadio è bloccata da mesi.
di Redazione Undici
Calcio
«Devo giocare vent’anni nell’Atlético Madrid per guadagnare lo stipendio che mi hanno offerto in Arabia Saudita», ha detto David Hancko
Una frase che dovrebbe far riflettere sulle motivazioni che, nelle ultime sessioni, stanno portando anche i giovanissimi a valutare il passaggio in Arabia Saudita.
di Redazione Undici
Calcio
Il Manchester City ha trovato un accordo per interrompere uno dei suoi contenziosi legali con la Premier League
Questo settlement cancella ogni procedimento sulle sponsorizzazioni tramite aziende associate, ma c'è ancora da sistemare quel "piccolo" problema delle 130 violazioni finanziarie contestate al club.
di Redazione Undici