C’è un nuovo documentario su Bruce Lee, e pare sia bellissimo

Si intitola Be Water ed è stato prodotto da Espn.
di Redazione Undici

Siamo nell’era dei documentari sportivi, un po’ perché le produzioni hanno raggiunto delle vette di qualità – The Last Dance è solo la punta dell’iceberg, da anni ci sono degli ottimi lavori che raccontano di storie di basket, calcio e altre discipline – e un po’ perché la pandemia e il lockdown hanno inevitabilmente fatto esaurire il racconto su ciò che sta succedendo, spostando i riflettori su ciò che è stato. E allora segnaliamo che sta arrivando un nuovo docufilm su Bruce Lee, intitolato Be Water. È diretto da Bao Nguyen, film-maker vietnamita, appartiene alla collana 30 for 30 di Espn e racconta la vita dell’artista marziale e attore (e regista, e tante altre cose) nel 1940 a San Francisco, cresciuto a Hong Kong e morto negli Stati Uniti nel 1973.

Rispetto ad altri documentari, Be Water sembra essere «più intimo nel contenuto e nella forma», come spiega una recensione (decisamente entusiastica) pubblicata da Slate. Piuttosto che affidarsi a una voice over che tiene unite le parti dell’opera, il regista ha costruito la narrazione alternando testimonianze dirette e interviste, tra cui quelle rilasciate dai membri della famiglia Lee e da alcune personalità del mondo culturale e dello sport, tra cui i critici Jeff Chang e Sam Ho e Kareem Abdul-Jabbar, stella dei Los Angeles Lakers negli anni Settanta e Ottanta. Uno degli aspetti centrali de Be Water vuole sottolineare la grandezza sportiva di Bruce Lee, che per lui «era assolutamente intrecciata con la carriera di attore», si legge su Slate.

L’altro tema forte, considerando anche il momento politico e culturale che stiamo vivendo, riguarda il razzismo: Bruce Lee era figlio di un attore cinese e di una donna eurasiatica benestante, quando tornò negli Stati Uniti per frequentare l’università creò un gruppo amicale con provenienza geografica mista, inoltre sposò una donna bianca e cercò di lavorare a Hollywood andando oltre i ruoli stereotipati e caricaturali assegnati agli attori asiatici negli anni Sessanta. Il titolo Be Water è ripreso da una frase famosa dello stesso Bruce Lee, che invitava a «essere come l’acqua, ovvero informi, capaci di diventare tazza, bottiglia, di fluire come di schiantarsi». Il documentario è stato trasmesso per la prima volta ieri sera, e ora è disponibile sulla piattaforma streaming ESPN+.

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