Focus — Paulo Dybala

Con gol meravigliosi e un rendimento continuo e ad alta qualità, l'attaccante della Juventus sta spazzando via tutti gli equivoci sulla sua reale dimensione.

Da quando la Serie A è ripartita dopo lo stop per il Coronavirus, è il giocatore più determinante, più bello da vedere. Queste sensazioni su Paulo Dybala, però, non sono una novità assoluta, piuttosto confermano quanto mostrato dall’argentino fin dall’inizio di questa stagione. Seppure la sua media gol sia inferiore a quella della stagione migliore con la Juventus (nel 2017/18 realizzò 26 reti in 46 partite di tutte le competizioni, quest’anno è a 16 in 39 gare), Dybala sta dimostrando di aver trovato la dimensione tattica che lo esalta di più e – consequenzialmente, viene da pensare – una grande continuità di rendimento, non solo dal punto di vista realizzativo, ma proprio come apporto tecnico al gioco della propria squadra.

Contro il Genoa, nell’ultima gara di campionato, ha segnato un altro gol splendido dopo una grande percussione personale, il quarto consecutivo in gare di Serie A, ma soprattutto ha raggiunto la doppia doppia, dieci gol e dieci assist. Sono cifre importanti, considerando la presenza totalizzante di Ronaldo nell’ecosistema della Juventus. Eppure, Dybala è riuscito a ritagliarsi il suo spazio come spalla dell’attaccante portoghese, ha spazzato via gli equivoci sul suo ruolo e sulla sua posizione in campo con la forza stordente della tecnica, di una completezza formale e sostanziale con pochi eguali in Serie A. E non solo in Serie A. Se la Juventus di Sarri è ancora alla ricerca della sua identità definitiva, Dybala sembra aver completato la sua maturazione, ha raggiunto l’età della maturità (compirà 27 anni a novembre) dopo un percorso ricco di luci e con ombre sparse, che ora però si sono finalmente diradate. Oggi Dybala è un simbolo della Juve, un attaccante letale, un bravissimo rifinitore – in quest’ordine, anche secondo Sarri – e soprattutto è una star globale riconosciuta, come si evince dagli articoli che abbiamo letto e scelto per raccontarlo. Ovvero, è tutto quello che la Juventus si aspettava diventasse, quando l’ha comprato come talento su cui costruire il futuro. Non a tutti riesce di mantenere le promesse, Dybala forse ci ha messo un po’ di tempo in più del previsto date le sue enormi doti di partenza, ma ciò che stiamo vedendo in campo ci dice che aspettarlo è stata la scelta giusta.

The coming of age of Paulo DybalaThese Football Times
In questo articolo, pubblicato nei giorni successivi alla grande prestazione contro il Barcellona nei quarti di finale di Champions League 2016/17 (Dybala realizzò una doppietta nella gara d’andata a Torino), c’è la storia dei primi anni di carriera della Joya, dall’esordio con l’Instituto, in Argentina, fino alle stagioni vissute a Palermo.

Paulo Dybala: the rise and rise of Juventus’ attacking ‘jewel’The Guardian
La primavera 2017 è il momento della rivelazione definitiva di Dybala: anche Jonathan Wilson, dopo le due reti al Barcellona, scrive un ritratto dell’attaccante argentino, definendolo «un giocatore molto moderno, un attaccante completo, un dribblatore che dribbla con intelligenza, cioè con parsimonia e quando sa che può essere una scelta giusta, efficace».

Una delle grandi qualità di Dybala, fin dall’inizio della sua carriera, è il tiro da fermo con palla a effetto. Soprattutto nelle ultime settimane, ha utilizzato questa soluzione per tirare a giro sul secondo palo, una soluzione molto efficace anche da fermo. Questa punizione contro il Crotone, una parabola perfetta per potenza, precisione, velocità della traiettoria, è perfetta per mostrare l’enorme sensibilità tecnica dell’attaccante argentino. Inoltre, è un gol molto significativo: al termine di questa partita, la Juventus celebrerà la vittoria dello scudetto 2016/17.

Paulo Dybala: “Sin el balón me pierdo”El País
A novembre 2019, Dybala è un giocatore ormai affermato, da anni è alla Juventus, e perciò dichiara di «sentirsi molto rispettato dai tifosi e nello spogliatoio. La leadership, per me, non ha bisogno di manifestarsi con urla e insulti, ma trasmettendo qualcosa ai compagni. Non mi sento un caudllo né voglio esserlo, l’importante è essere naturali e generare qualcosa di positivo nel gruppo»..

Paulo Dybala: ‘You have to put the mask on like gladiators do and fight’The Guardian
A gennaio, qualche settimana prima della pandemia, Dybala ha raccontato di essere stato vicino all’addio nella sessione estiva del 2019: «Sapevo che era nei programmi della società, abbiamo aspettato fino all’ultimo minuto, ma poi nessuna operazione si è concretizzata: il nuovo allenatore si è detto felice del fatto che io fossi rimasto, sapevo che poteva aiutarmi a dare il meglio di me, e sta andando proprio così».

Paulo Dybala: The boy from the town “where dreams seem unreachable” who became a global superstarCNN
Una lunga intervista-ritratto della CNN, in cui Dybala viene presentato come un fuoriclasse di livello globale, e in cui lo stesso numero dieci della Juventus racconta la sua esperienza con il Coronavirus.

Le qualità di un attaccante puro

Nonostante non abbia un fisico da corazziere (177 centimetri per 75 kg), Dybala ha un’incredibile forza muscolare, che gli permette di essere scattante, esplosivo, ma anche di proteggere il pallone e lo spazio di possesso come una vera prima punta. Il gol realizzato contro l’Inter nel match d’andata a San Sito, in questo senso, è un saggio delle sue qualità da attaccante puro: lancio lungo, in verticale, Dybala insegue il pallone e affronta Skriniar (più alto di lui di dieci centimetri) senza dargli mai la possibilità di allungarsi per tentare l’intervento. La progressione non è molto profonda, perché Dybala preferisce attivare un’altra dote del suo repertorio: il tiro immediato, stavolta forte, in diagonale e non a giro, che sfila verso il secondo palo e non lascia scampo ad Handanovic.

Colpi di genio

Il dribbling, il tiro, la capacità di leggere il gioco e rifinire l’azione per il compagno. Dybala è un “nove e mezzo”, un attaccante moderno nel corpo e con il gioco di un trequartista antico, di cui possiede anche la genialità. Che, in alcuni casi, si esprime con intuizioni di una bellezza stordente. Tipo il gol alla Sampdoria segnato nell’ultima gara di campionato nel 2019, un tiro al volo di sinistro su un lancio lungo e alto dalla sinistra. La coordinazione e l’angolo di tiro sono difficilissimi, eppure Dybala impatta e direziona il pallone in maniera perfetta, sul secondo palo, Audero è nella posizione giusta, si lancia bene ma non può coprire l’intero specchio della porta.