È difficile trovare un’operazione più insensata di Braithwaite al Barcellona

È stato pagato 18 milioni e ha giocato poco più di 400', con un solo gol realizzato.
di Redazione Undici 22 Luglio 2020 alle 17:49

Il passaggio di Martin Braithwaite dal Leganés al Barcellona aveva fatto arrabbiare – se non addirittura indignare – un po’ tutti. Per come si era consumato, per lo sfruttamento di una regola stramba della Liga, per il fatto che il Barcellona avesse deciso di investire una cifra importante (18 milioni di euro) su un giocatore che sarebbe rimasto marginale, e che non avrebbe potuto neanche giocare la Champions League. La pandemia e lo stop delle competizioni hanno alimentato questa sensazione: se Braithwaite era arrivato per sopperire alla mancanza di Luís Suárez, la ripresa della Liga quando ormai l’uruguagio era rientrato in campo – infatti ha disputato tutte le partite di campionato dopo il lockdown – ha reso ancora più insensato questo affare.

Il quotidiano spagnolo As ha raccolto un po’ di dati che spiegano il totale fallimento dell’operazione: il club catalano, come detto, ha speso 18 milioni per ottenere in cambio un solo gol in 403′ di gioco in tutte le competizioni; facendo un rapido calcolo, in pratica il Barcellona ha pagato 44mila euro al Leganés per ogni suo minuto di gioco; scendendo ancora di più nel dettaglio, Braithwaite ha disputato quattro partite da titolare e sette da subentrato, e l’unica rete è arrivata in casa del Maiorca, in una partita senza storia (0-4 in favore degli uomini di Setién).

Oltre all’insensatezza tecnica, l’affare-Braithwaite resta inspiegabile anche dal punto di vista economico. Il Barcellona ha fatto firmare un contratto quadriennale al 29enne attaccante danese, con tanto di clausola rescissoria firmata a 300 milioni di euro. Cifre inavvicinabili per moltissime squadre, praticamente tutte quelle teoricamente intenzionate ad acquistare un calciatore che non ha mai superato quota 14 reti in una stagione (è successo col Tolosa tre anni fa) e che anche al Leganés non aveva fatto sfracelli, con sei reti realizzate in 24 gare di Liga prima di accettare l’irrinunciabile offerta arrivata dalla Catalogna. Insomma, ora il Barça ha un asset che non è valorizzabile sul mercato se non attraverso un prestito. Davvero, non si ricordano altri acquisti così privi di logica da parte di grandi squadre negli ultimi anni, non tanto per il rendimento del giocatore quanto per la ratio che ha spinto a pensare e chiudere l’operazione.

>

Leggi anche

Calcio
Ahanor non può ancora essere convocato nella Nazionale italiana, e all’estero non si spiegano come sia possibile
Una situazione paradossale, che accomuna il difensore dall'Atalanta a campionesse come Myriam Sylla. E che in Francia desta più scandalo che in Italia.
di Redazione Undici
Calcio
Grazie a una “campagna acquisti” iniziata cinque anni fa, gli Emirati Arabi Uniti hanno fregato la FIFA e oggi hanno una Nazionale piena di giocatori naturalizzati
A partire dal 2019, gli Emirati Arabi Uniti hanno utilizzato i petroldollari per convincere e naturalizzare giovani promesse straniere, aggirando così i paletti della FIFA. E oggi, grazie a questo, possono andare al prossimo Mondiale.
di Redazione Undici
Calcio
Le qualificazioni UEFA ai Mondiali e agli Europei non piacciono più a nessuno
L'ultima sentenza arriva dalla Football Association inglese, che lancia l'appello "per una profonda revisione del format attuale".
di Redazione Undici
Calcio
Dopo che per decenni i suoi talenti hanno giocato per i Paesi Bassi, adesso il Suriname sta importando giocatori e sta per andare ai Mondiali
Da Gullit e Rijkaard fino a Van Dijk, il Suriname ha "regalato" agli Oranje i suoi migliori campioni. Adesso la situazione si è ribaltata: il Suriname può qualificarsi proprio grazie ai calciatori nati in Europa.
di Redazione Undici