Il Lipsia è arrivato a un passo dalla finale di Champions League, un traguardo incredibile considerando che il club di proprietà della Red Bull è stato fondato, di fatto, solamente undici anni fa, e nel 2016 militava ancora nella seconda divisione del campionato tedesco. Oltre a questa incredibile precocità di risultati e successi, c’è un altro tipo di precocità che rende unico il progetto del Lipsia: quello del suo organico, del gruppo di giocatori utilizzato – e valorizzato – per raggiungere questi traguardi. Secondo i dati raccolti da Transfermarkt, infatti, il Lipsia è la squadra con l’età media più bassa nei cinque campionati europei più importanti – Premier, Liga, Serie A, Bundesliga e Ligue 1. Il tecnico 33enne Nagelsmann (anche lui giovanissimo, ovviamente) ha infatti utilizzato giocatori con un’età media di 24 anni nelle gare di campionato.
Si tratta di un dato impressionante, non tanto alla luce dei risultati domestici – il Lipsia, infatti, non è andato oltre il terzo posto in Bundesliga – ma proprio per il percorso europeo, in un contesto dove di solito l’esperienza viene considerata una dote fondamentale. Dalla parte del Lipsia c’è anche il contesto del campionato tedesco, molto inclusivo con i giovani talenti: al secondo posto della graduatoria di Transfermarkt, infatti, c’è un altro club tedesco, lo Schalke 04. La squadra di David Wagner ha vissuto un’annata molto negativa – ha terminato il campionato al 12esimo posto in classifica – ma almeno ha dato spazio a tanti ragazzi promettenti: l’età media dei giocatori schierati è di 24,1 anni. Completa il podio la Real Sociedad di Imanol Alguacil, sesta in Liga e qualificata alla prossima edizione dell’Europa League.
Al quarto posto di questa speciale classifica c’è la prima squadra italiana: il Milan passato da Giampaolo a Pioli nel corso della stagione. L’età media dei giocatori rossoneri è stata di 24,7 anni, un dato tra l’altro viziato dalla presenza – da gennaio in poi – di Zlatan Ibrahimovic, che tra pochi mesi festeggerà i 39 anni. Anche l’ottimo andamento del Milan, soprattutto nel post-lockdown, dimostra come un modello di business calcistico orientato allo sviluppo dei giovani possa portare a dei risultati importanti, magari non inattesi come quelli del Lipsia, ma sicuramente significativi. È un discorso che vale anche per il Manchester United di Solskjaer, un manager particolarmente attento alla valorizzazione dei giocatori cresciuti nel vivaio: l’età media dei giocatori schierati dai Red Devils è identica a quella del Milan, e a fine stagione è arrivata la qualificazione alla prossima Champions League.
Nella Top 10 delle squadre più giovani delle cinque leghe top ci sono anche un’altra squadra di Bundes (Magonza), tre di Premier League (Arsenal, Bournemouth e Chelsea) e una di Serie A, la Fiorentina allenati prima da Montella e poi da Iachini. I viola sono settimi in questa particolare graduatoria, con un’età media tonda di 25 anni, e hanno raggiunto una comoda salvezza dopo un inizio di stagione davvero negativo. Un altro segnale sul fatto che affidarsi a giovani di qualità può essere la strada giusta per raggiungere gli obiettivi, anche ai massimi livelli.