Vincendo la Champions League, Alphonso Davies ha fatto la storia del calcio canadese e nordamericano

L'esplosione del terzino 19enne è un successo del Bayern, ma appartiene anche un po' alla MLS e a tutto il movimento.

Appena dopo aver vinto la finale contro il Psg e aver sollevato al cielo il trofeo della Champions League, Alphonso Davies ha detto di non aver mai immaginato che «un ragazzo canadese potesse giocare titolare con il Bayern Monaco, e poi potesse celebrare un trionfo così importante. Se due anni fa qualcuno mi avesse detto che sarebbe andata così, io avrei risposto: “Sì, stai mentendo”. Ma i sogni diventano realtà, e per questo voglio solo dire grazie a tutti per avermi sostenuto da casa mia». Il rapporto di Davies con il Canada, con il suo essere canadese, è molto stretto e importante: del resto la sua famiglia – di origine liberiana – è stata accolta nel Paese nordamericano dopo aver vissuto in un campo profughi ghanese, quindi Alphonso sente molta riconoscenza nei confronti della sua patria, e infatti ha deciso di rappresentare il Canada a livello internazionale.

La vittoria in Champions League colta con il Bayern ha un significato profondo per tutto il movimento nordamericano: a vent’anni ancora da compiere, Davies è il primo calciatore della Nazionale canadese a vincere la Champions League, il secondo nato su suolo canadese dopo Owen Hargreaves – che però ha sempre rappresentato l’Inghilterra. Inoltre, è solo il quarto giocatore della Concacaf a compiere questa impresa giocando la finale, dopo il trinidadese Dwight Yorke (campione d’Europa con il Manchester United nel 1999), il messicano Rafa Marquez  (Barcellona, ​​2006) e il costaricano Keylor Navas (Real Madrid 2016, 2017 e 2018). Anche per la MLS si tratta di un evento storico: Davies, infatti, è il primo giocatore ad aver vinto la Champions League dopo aver iniziato la sua carriera da professionista nel massimo campionato americano, il secondo ad aver disputato una finale europea dopo lo statunitense Clint Dempsey – subentrato nel corso di Fulham-Atlético Madrid, ultimo atto dell’Europa League 2009/10.

Davies aveva già fatto la storia del movimento nordamericano al momento del suo trasferimento al Bayern Monaco: per rilevare il suo cartellino, il club tedesco aveva versato 22 milioni di dollari ai Vancouver Whitecaps, la franchigia MLS in cui Davies è cresciuto, la più grande cifra mai investita per acquistare un giocatore della lega statunitense. Proprio la società canadese ha potuto esultare in maniera ancora più convinta per il successo della squadra di Flick nella finale contro il Psg: come spiegato da Espn, il contratto di cessione di Davies prevedeva un bonus di un milione di euro in caso di trionfo in Champions League. Data la vittoria di Lisbona, i grandi progressi e gli sconfinati margini di miglioramento del 19enne terzino canadese, è semplice immaginare che si tratti di soldi spesi con il sorriso sulle labbra dalla dirigenza bavarese.