Un calciatore armeno non firmerà con il suo nuovo club per andare in guerra

Il difensore Varazdat Haroyan combatterà la guerra nella regione del Nagorno-Karabakh.
di Redazione Undici 30 Settembre 2020 alle 11:28

Il trasferimento del difensore Varazdat Haroyan al Larissa, club della massima seria greca, è saltato. Detta così potrebbe risultare una notizia di poco conto, ma non è così. Dietro il fallimento di questa operazione, infatti, ci sono motivazioni che si intrecciano con la storia, la politica e la difficile situazione diplomatica dell’Armenia. Haroyan, infatti, non si è trasferito in Grecia perché si trova già nel Caucaso Meridionale, per partecipare al conflitto armato nel Nagorno-Karabakh. La conferma è arrivata dal suo agente: «Come tutti i cittadini armeni sotto i 40 anni, Varazdat è stato mobilitato, e si trova già in zona di guerra».

Il Nagorno-Karabakh di un piccolo territorio autodichiaratosi indipendente nel 1991, che si trova in Azerbaijan ma che viene controllato dall’Armenia – anche se ufficialmente si dichiara ancora indipendente. In questa zona i conflitti non sono mai cessati, e nel 2012 e nel 2016 ci furono già scontri di piccola portata tra gli eserciti. Negli ultimi giorni, però, la situazione è cambiata: l’intervento della Turchia e la morte di 84 persone sono un segnale evidente che gli scontri sono diventati più seri e violenti, e infatti il New York Times ha spiegato che già negli ultimi mesi si stava assistendo a un progressivo peggioramento della situazione. Il conflitto potrebbe anche espandersi: la Russia potrebbe valutare l’entrata in guerra, ovviamente in contrapposizione alla Turchia, e inoltre la zona del Nagorno-Karabakh ha una grossa importanza strategica, considerando che ospita alcuni gasdotti che riforniscono i Paesi dell’Europa occidentale.

Questa situazione ha coinvolto anche il mondo del calcio, e il mancato trasferimento di Haroyan ne è l’esempio. Dopo aver giocato in Armenia e in Iran, il 28enne difensore aveva risolto consensualmente il suo contratto con l’Ural Yekaterinburg – club russo di Prima Divisione – e stava per andare a giocare in Grecia, ma la guerra glielo ha impedito. Stessa sorte che nel 2014 toccò anche all’ex terzino dell’Udinese Ali Adnan, costretto a lasciare momentaneamente il calcio per combattere la guerra in Iraq. In questi giorni anche il capitano della Nazionale armena, il romanista Henrikh Mkhitaryan, affidandosi a Twitter, ha preso le parti della sua nazione: «Abbiamo il diritto inalienabile di vivere nella nostra patria senza una minaccia esistenziale. I nostri figli hanno il diritto di vivere in pace piuttosto che nascondersi nei rifugi. Sono sempre al fianco della mia Nazione».

>

Leggi anche

Calcio
Da un giorno all’altro la Federcalcio argentina si è inventata un nuovo titolo nazionale e l’ha assegnato al Rosario Central
I Canallas sono diventati "Campioni de la Liga", ma il premio è stato assegnato dopo una riunione federale molto controversa
di Redazione Undici
Calcio
AG4IN, il film del quarto scudetto del Napoli sarà visibile su Sky e su NOW
Dalle 22.45 di sabato 22 novembre, il documentario sulla stagione 2024/25 sarà trasmesso sui canali Sky e sarà disponibile anche per la visione On Demand.
di Redazione Undici
Calcio
«Sono tossico, lavorare con me ti rovina la vita», ha detto Marcelo Bielsa
In una conferenza stampa show seguita alla pesante sconfitta in amichevole contro gli Stati Uniti, il ct dell'Uruguay ha tenuto i giornalisti per quasi due ore a parlare del suo approccio verso i giocatori.
di Redazione Undici
Calcio
Il nuovo stadio del Birmingham sarà unico al mondo, anche perché avrà 12 torri a forma di ciminiera
Il progetto prevede la costruzione di un "Colosseo moderno", con bar panoramici e un tetto retrattile.
di Redazione Undici