Mourinho ha trasformato Harry Kane in un fenomenale uomo-assist

Dieci partite stagionali, nove passaggi decisivi.

Quando un anno fa José Mourinho è stato nominato manager del Tottenham, c’era molta attesa per capire come avrebbe gestito e valorizzato Harry Kane, anche alla luce dei profondi legami stretti con gli attaccanti con cui ha lavorato nel corso della sua carriera  – rapporti quasi sempre interessanti, nel bene e nel male. Ebbene, non ci sono stati grandi manifestazioni politiche ed emotive, il tempo è sembrato scorrere in maniera naturale, Kane si è infortunato a gennaio 2020 ed è rientrato dopo il lockdown, a a giugno. Dal punto di vista tecnico, invece, il percorso è stato interessante: Kane ha continuato a segnare, per la precisione ha realizzato sette gol in nove partite di Premier League dopo il lockdown e dieci gol in dieci partite ufficiali della nuova stagione in tutte le competizioni, ma ha anche sviluppato un’altra dote importante: la capacità di servire assist decisivi. Sono già nove in dieci partite di questa stagione.

Certo, si tratta di un dato “drogato” dall’incredibile partita giocata dagli Spurs contro il Southampton lo scorso 20 settembre: quattro gol del sudcoreano Son e quattro assist del centravanti della Nazionale inglese. Oltre quella partita, però, Kane ha servito un passaggio decisivo in altre cinque gare diverse; quattro di queste sono le ultime quattro di Premier League. Harry Kane non era mai stato così efficace e così altruista nell’ultimo terzo di campo: il suo record stagionale di assist risale infatti all’annata 16/17, quando ne servì sette in Premier League. Il suo score alla sesta giornata di questa stagione gli ha permesso di superare non solo il proprio primato personale, ma anche quello di altri giocatori famosi e creativi come Paul Scholes e Xabi Alonso, che non sono mai andati oltre i sette assist in un’edizione del massimo campionato inglese.

La perfetta connection con Son si è manifestata anche ieri sera, quando gli Spurs hanno violato il campo del Burnley (0-1). Il coreano, al 76esimo minuto, ha sfruttato una bella sponda di Kane dopo un calcio d’angolo battuto da Lamela, e ha depositato il pallone in porta. È il settimo gol costruito dal tandem d’attacco del Tottenham: anche nelle gare contro Manchester United e West Ham, Kane ha trovato il passaggio decisivo per il suo compagno, pochi istanti prima del gol. Oltre alle cifre, fa impressione anche la varietà degli assist serviti da Kane: due lanci in profondità e due passaggi laterali nella sfida contro il Southampton, un bellissimo lancio lungo nello spazio nella gara contro il West Ham, una punizione battuta veloce, a sorpresa, nella partita di Old Trafford contro il Manchester United. Un repertorio completo, che in qualche modo spiega come Mourinho ha impostato il gioco di Kane e del Tottenham: il centravanti della Nazionale inglese non è solo il terminale offensivo della manovra, ma è anche un elemento fondamentale per risalire velocemente il campo, su cui difensori e centrocampisti possono appoggiarsi per fare uscire il pallone; a quel punto, Kane aziona la sua visione di gioco e la sua sensibilità tecnica, doti che gli consentono di pensare e realizzare passaggi precisi, che tagliano le linee avversarie e premiano gli inserimenti dei compagni. In questo senso, Son è il compagno perfetto, per la sua velocità, per la sua facilità di tiro, per la sua freddezza sotto porta.