Nell’ultima sessione di mercato, il Rennes ha speso più di molti top club

Con 71 milioni di investimento per i colpi in entrata, ha superato società come Psg, Bayern Monaco e Atlético Madrid.

Il Rennes ha esordito una settimana fa in Champions League, pareggiando in casa col Krasnodar (1-1); ora la squadra bretone affronterà il Siviglia, ma nel frattempo sta continuando a fare molto bene in Ligue 1 (in questo momento è terza in classifica a tre punti dalla vetta). Sono risultati importanti, frutto di un progetto ambizioso: la prima qualificazione alla Champions League è stato solo un primo passo, infatti il Rennes ha concluso l’ultima sessione di mercato con un investimento di 71 milioni di euro. È una cifra superiore rispetto a quella spesa da molti club di prima fascia in Europa, tra cui il Paris Saint Germain (che ha investito 61 milioni di euro), l’Atlético Madrid (65 milioni), il Bayern Monaco (62 milioni) e anche lo stesso Siviglia, che ha speso 64 milioni di euro – per non parlare del Real Madrid, che in estate ha deciso di non intervenire sul mercato in entrata, per contenere l’impatto negativo della pandemia.

Dal 1998, il Rennes è di proprietà di Francois Pinault, facoltoso imprenditore che è proprietario di aziende come Gucci, Yves Saint Laurent e Balenciaga; il suo patrimonio è di oltre 40 miliardi di dollari e in questa sessione di mercato ha deciso di investire pesantemente anche nel Rennes. Si è trattata di una scelta sorprendente, soprattutto perché è arrivata in un momento di grave crisi economica: l’affare più importante è stato l’acquisto del talentuoso attaccante Doku, arrivato in Ligue 1 per 26 milioni di euro dall’Anderlecht; gli altri investimenti per potenziare la rosa allenata da Julien Stephan hanno riguardato l’acquisto di Serhou Guirassy, punta centrale arrivata per 15 milioni di euro dall’Amiens, e di Martin Terrier, esterno offensivo arrivato per cui sono stati versati 12 milioni al Lione. In difesa, invece, sono arrivate delle vecchie conoscenze del calcio italiano: Daniele Rugani, ex centrale della Juventus, il terzino ex Inter Dalbert e Alfred Gomis, cresciuto nel settore giovanile del Torino e passato anche per Cesena, Salernitana e Spal. Gli investimenti per questi colpi in entrata sono stati bilanciati dalle cessioni, che hanno fruttato 49 milioni di euro: il forte e promettente portiere Edouard Mendy si è trasferito al Chelsea di Lampard per 24 milioni, mentre l’ala destra Raphinha è stato fortemente voluto dal Leeds di Bielsa, che per rilevare il suo cartellino ha speso circa 19 milioni.

Il grande colpo di mercato del Rennes, però, è stata una mancata cessione. Nonostante le tante offerte – vere o presunte – raccontate dai giornali di tutta Europa, il club bretone è riuscito a trattenere uno dei talenti più cristallini del continente: si tratta di Eduardo Camavinga che è cresciuto proprio nel settore giovanile rossonero. Le sue caratteristiche sono davvero uniche, data la giovane età (Camvinga è un classe 2002, compirà 18 anni il 10 novembre): visione di gioco, forza fisica e grande maturità nella gestione di tutte le situazioni di gioco. Dopo aver impressionato nella scorsa stagione, il centrocampista francese ha debuttato nella Nazionale maggiore di Deschamps a settembre – così è diventato il più giovane esordiente dal dopoguerra – e poi in Champions League. Camavinga non sarà in campo questa sera contro il Siviglia per infortunio, ma per lui e per il Rennes c’è ancora molto tempo, l’ascesa sembra essere appena iniziata.