Il brillante avvio di stagione della Real Sociedad

Una squadra giovanissima, in testa alla Liga con il miglior attacco.

Il calcio post-pandemia, almeno per il momento, sembra aver aperto scenari che fino a poco tempo fa non erano pronosticabili. Soprattutto in questi primi mesi della nuova stagione, una stagione che è iniziata subito dopo la fine di quella passata, stiamo assistendo a campionati più aperti, in cui i grandi club sembrano faticare più del solito. In questo momento, solo il Bayern Monaco e il Psg stanno confermando il primato raggiunto alla fine dell’ultimo campionato: in Italia comanda il Milan, in Inghilterra ci sono Leicester e Tottenham nei primi due posti della classifica, in Spagna il primato è della Real Sociedad. Proprio i baschi sono una delle grandi sorprese di questo avvio di stagione. Nei primi due mesi dell’anno, la squadra di Imanol Alguacil – ex difensore con nove stagioni di militanza nella Real – ha vinto otto delle dodici partite disputate in tutte le competizioni; le uniche squadre che sono riuscire a fermare la Real sono state il Real Madrid e il Valladolid (due pareggi), mentre le sconfitte sono arrivate contro il Valencia (0-1) e contro il Napoli di Gattuso (0-1), in Europa League; negli ultimi cinque turni di Liga, i baschi hanno battuto Getafe, Betis, Huesca, Celta Vigo e Granada.

Già alla prima ripartenza dopo la pandemia, la Real Sociedad aveva mostrato di poter essere un club-modello per il calcio spagnolo: gioco ricercato, attenzione ai talenti più promettenti, risultati. Il progetto è stato confermato nella nuova stagione: la rosa di Alguacil è ancora molto giovane, ci sono solo tre giocatori oltre i trent’anni (Ángel Moyà, Nacho Monreal e il nuovo arrivato David Silva) e l’età media complessiva è di 25,7 anni. «Il segreto è non rilassarsi, se lo facciamo non siamo niente» ha recentemente dichiarato il tecnico della squadra basca. E al momento i giocatori della Real sembrano essere davvero concentrati: con 20 gol all’attivo, i Txuri-urdinak (bianco-blu in lingua locale) hanno il miglior attacco della Liga; i quattro gol incassati dal portiere Álex Remiro, invece, sono la seconda quota più bassa del campionato spagnolo – dopo i tre dell’Atlético Madrid.

Uno dei giocatori più importanti della Real Sociedad è Mikel Oyarzabal: il 23enne esterno offensivo basco è il miglior realizzatore della squadra e della Liga (sei gol segnati finora), ma è anche l’elemento più creativo nel sistema di Alguacil – due assist serviti e una media di 1,4 passaggi chiave a partita. Anche l’innesto di David Silva si è rivelato funzionale per il gioco sofisticato della Real Sociedad, anche perché l’ex centrocampista del Manchester City è stato acquistato – anzi: strappato alla Lazio – per sostituire Martin Odegaard, tornato al Real Madrid dopo un’ottima esperienza in prestito a San Sebastián. Lo stesso Silva, secondo quanto raccolto da El País, ha detto che «la scelta di accettare l’offerta della Real Sociedad era giusta». Oltre a Oyarzabal e Silva, ci sono diversi altri giocatori che si stanno mettendo in mostra: il portiere Álex Remiro, cresciuto nel vivaio rivale dell’Athletic Bilbao; i due centrali difensivi, il 26enne Elustondo e il 24enne francese Le Normand; Mikel Merino, ex grande promessa passata anche dal Borussia Dortmund che ora si è imposto come centrocampista di qualità, al punto di esordire con la Nazionale spagnola; l’esterno Portu e il 21enne svedese Isak, che di solito affiancano Oyarzabal nel tridente d’attacco.

Era dalla stagione 2002/03 che la Real Sociedad non era al primo posto del campionato spagnolo. Quella era la squadra del tecnico francese Raynald Denoueix, e in campo aveva Xabi Alonso, Kovacevic, Nihat e De Pedro. Una squadra che perse il titolo solo a causa di una sconfitta a Vigo nella penultima giornata. Da allora, i baschi si sono classificati nei primi quattro posti della Liga solamente in un’altra occasione: era la stagione 2012/13, in panchina c’era un altro allenatore francese (Philippe Montanier, attualmente alla guida dello Standard Liegi, in Belgio) e in rosa c’erano Claudio Bravo, Asier Illarramendi, Carlos Vela, Antoine Griezmann. La partecipazione alla Champions League successiva non andò benissimo – un punto in sei partite contro Manchester United, Bayer Leverkusen e Shakhtar Donetsk – ma ancora oggi quelle due stagioni restano memorabili. Anzi, l’obiettivo della Real è cercare di replicare quell’andamento, così da tornare in Champions League sette anni dopo l’ultima volta.