Anche il golf ha scaricato Trump

La PGA ha deciso che il Championship del 2022, uno degli eventi più attesi del circuito, non si disputerà sul campo di proprietà del presidente uscente.

Per Donald Trump, presidente uscente degli Stati Uniti d’America – il suo successore Joe Biden si insedierà alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio –, il golf è sempre stata una passione molto forte. Ma è anche uno status symbol su cui ha investito tantissimo, e non sempre in modo limpido: gioca da tanti anni, possiede diversi campi negli Stati Uniti e, nel corso del suo mandato presidenziale, una delle polemiche (minori, ovviamente) scoppiate intorno a lui riguardava il suo handicap sul green, vale a dire il numero di colpi da sottrarre, a gara conclusa, per ottenere un risultato netto. È un dato che serve a misurare il valore di un giocatore non professionista: più si avvicina a zero, più il golfista è migliore. I professionisti giocano sempre a zero. Secondo le rilevazioni del 2019, l’handicap di Trump sarebbe stato pari a 2,8: un dato che lo renderebbe prossimo ai migliori giocatori di questo sport. Ma diversi media hanno agitato il sospetto che si tratti di una cifra sgonfiata, anzi addirittura alterata da anni di imbrogli durante le partite.

Il rapporto strettissimo tra Trump e il golf è tornato d’attualità oggi, quando è uscita la notizia secondo cui la PGA, l’ente che cura l’organizzazione dei principali tour professionistici di golf negli Stati Uniti, ha deciso di annullare la tappa 2022 del Championship originariamente prevista al Trump National Golf Club Bedminster, nel New Jersey – uno dei campi di proprietà di Trump. Secondo quanto riportato dal Washington Post, tra gli altri, il presidente della PGA, Jim Richerson, ha detto che il consiglio dell’ente ha votato per «esercitare il diritto di rescindere l’accordo” con il corso di Trump». La PGA non ha fatto chiaro riferimento all’assalto al Campidoglio di alcuni giorni fa, ma è evidente che la decisione di cancellare l’evento – in calendario per maggio 2022 – è da ritenersi collegata alle situazione politica, al fatto che Trump non abbia mai davvero condannato le violenze dentro e fuori la sede del Congresso, anzi secondo alcuni avrebbe spinto i suoi sostenitori a scontrarsi con le forze dell’ordine per bloccare la transizione con Biden – il giorno dell’assalto, il Congresso avrebbe dovuto ratificare la nomina del nuovo presidente, e alla fine ci sono riusciti.  Anche le successive dichiarazioni di Richerson, in un messaggio video, non hanno specificato i motivi della decisione della PGA: «È diventato chiaro che svolgere il PGA Championship al Trump Bedminster sarebbe dannoso per PGA of America. In questo modo, metteremmo a rischio la nostra capacità di realizzare la nostra missione. È stata una decisione per assicurare che PGA e i professionisti legati all’associazione possano continuare a far crescere il nostro sport nel futuro».

Il PGA Championship, fondato nel 1916, si svolge con cadenza annuale in una località sempre diversa degli Stati Uniti d’America – soprattutto negli stati dell’Est, infatti fino al 2016 solo dieci edizioni si sono tenute in Stati dell’Ovest. È uno dei quattro tornei major del circuito ed è cronologicamente il secondo della stagione, dopo il The Masters, che si svolge ad Augusta, in Georgia (Usa). Nel 2020, il torneo si è svolto al TPC Harding Park, a San Francisco, ed è stato vinto dal 23enne americano Collin Morikawa. L’edizione 2021 si terrà al Kiawah Island Golf Resort, nella Carolina del Sud.