All’Australian Open i tennisti in lockdown stanno trovando dei modi creativi per tenersi occupati

Il tennis sul balcone, e non solo.

Se c’era un modo perché gli Australian Open potessero disputarsi, nonostante l’emergenza sanitaria in corso, non poteva che essere estremo. Ricapitoliamo, per chi non sappia quali protocolli sono stati adottati a Melbourne per il primo slam della stagione: i giocatori che si sono iscritti al torneo sono arrivati in Australia grazie a dei voli charter predisposti dalla Federazione tennistica locale, insieme a tutti gli altri professionisti coinvolti nella manifestazione, preparatori, fisioterapisti, ecc.; all’imbarco e all’atterraggio, sono stati effettuati dei tamponi; una volta arrivate a Melbourne, tutte queste persone sono state messe in quarantena per 14 giorni in camere d’hotel a loro assegnate. A chi è risultato negativo al primo tampone, e poi a quelli svolti nei giorni successivi, è stata data la possibilità di uscire – cinque ore al giorno – per allenarsi. Questa possibilità, però, può essere cancellata se venisse fuori che i giocatori in questione sono stati in contatto con un positivo al Covid-19, per esempio sul volo preso per arrivare in Australia. In tutto, finora, 72 tennisti sono stati costretti a rimanere nelle proprie stanze senza poter uscire mai.

In virtù di tutto questo, era inevitabile che si scatenasse una corsa a chi inventasse l’allenamento più creativo. Del resto i tennisti hanno dovuto tenersi in forma, o anche semplicemente occupati: impegnare il proprio temo è diventata una questione che va oltre l’allenamento, che riguarda anche la salute mentale degli atleti in quanto atleti, e in quanto persone. Le scelte più classiche, forse, sono state quelle di Yulia Puntitseva, 28esima del ranking WTA, che ha utilizzato l’armadio come muro per palleggiare e dei conetti arancioni come dei segnaposto per gli esercizi sull’agilità. Più o meno la stessa scelta è stata fatta da Belinda Bencic, numero 4 del ranking, che invece dell’armadio ha palleggiato con la sua finestra, facendo molta attenzione a non esagerare con la forza, per preservare l’integrità del vetro:

Come vedete nella foto in apertura, Djokovic è andato sul classico: palleggi in balcone a torso nudo con uno dei suoi coach,  rispettando le distanze di sicurezza. Rispetto al serbo, però, qualcun altro ha deciso di affrontare la quarantena con idee più estrose, più originali. Tennys Sandgren, per esempio, sta utilizzando molto la cyclette per ripetere la performance dell’Australian Open 2020 la migliore della sua carriera – un anno fa arrivato ai quarti di finale. Solo che lo sta facendo in maniera anticonvenzionale, sfruttandola come se fosse un bilanciere. È interessante anche il fatto che spieghi come usarla bene, in questa veste così particolare:

Pablo Cuevas forse non ama molto i pesi, e allora ha deciso di inventarsi qualcosa di diverso con i materassi delle propria camera: li ha utilizzati come sparring partner per i palleggi – in effetti è un po’ meno pericoloso del vetro scelto da Bencic – ma anche come tavola da surf. Ecco, magari questa sessione non gli avrà dato granché dal punto di vista fisico o tecnico, ma è difficile pensare di andare a Melbourne, in Australia, senza tener conto di essere sull’oceano.

Infine, una menzione d’onore va fatta a Heather Watson, 59esima nel Ranking WTA, che in un video postato su Instagram ha mostrato come organizzare un triathlon casalingo: bicicletta, corsa e nuoto sono la parte meno interessante di un video molto istruttivo, che spiega come sia possibile allenarsi bene e anche divertirsi in una camera d’albergo. La parte più toccante è quando taglia il traguardo e poi viene premiata per la vittoria: inevitabile che non riesca a trattenere le lacrime, dopo un trionfo così inaspettato.

 

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