Perché Bielsa sta chiedendo 19 milioni al Lille?

Il suo licenziamento del 2017 è diventato oggetto di un procedimento giudiziario.

Prima di diventare l’allenatore del Leeds United, Marcelo Bielsa ha vissuto una brutta esperienza in Francia, al Lille. Cinque mesi, 13 partite con sole tre vittorie, e poi un finale burrascoso, con un licenziamento «per giusta causa» arrivato a dicembre 2017. Proprio quel licenziamento un po’ strano ha reso tutta la vicenda ancora più amara, e soprattutto l’ha trascinata fino ai giorni nostri: oggi il Tribunale del Lavoro di Lille ha avviato il procedimento giudiziario dopo che Bielsa ha presentato ricorso per contestare quella che lui ritiene essere una «violazione abusiva del suo contratto a tempo determinato». Secondo quanto riportato da L’Équipe, Bielsa avrebbe richiesto un risarcimento di 19 milioni al suo ex club, perché crede che l’esonero per giusta causa non fosse legittimo.

Una veloce ricostruzione: Bielsa viene inizialmente sospeso dal Lille il 23 novembre 2017, per via dei risultati negativi ma anche per alcuni comportamenti sgraditi alla dirigenza del club. Tra questi, ci sarebbe la decisione di lasciare la Francia e volare in Cile – senza autorizzazione – per far visita a un amico malato terminale. In seguito, a Bielsa vengono contestati altri aspetti relativi alla gestione della squadra: mancanza di disciplina e di un codice di multe, ritardi continui dei giocatori alle sedute di allenamento e alle sessioni video. Il Lille avvia così una procedura di licenziamento per giusta causa, con le seguenti motivazioni: il tecnico si sarebbe rifiutato di «applicare le istruzioni fornite dal club» e oltretutto avrebbe «adottato un atteggiamento sistematico di sfida, opposizione e mancanza di rispetto nei confronti dell’ex presidente Gérard Lopez e Marc Ingla, direttore generale». Inoltre, si sarebbe «rifiutato di collaborare con il direttore sportivo Luis Campos» e sarebbe stato «aggressivo e offensivo nei suoi confronti».

In realtà, Bielsa ha sempre sostenuto che il Lille ha attuato questa strategia per non versargli quanto dovuto in seguito a quella che lui considera come una normale interruzione del rapporto tra un allenatore e una società di calcio. È per questo che ha voluto portare fino in fondo la causa nei confronti del ex club. Ma ci sono diversi problemi: intanto, il verdetto potrebbe non arrivare da qui a tre mesi, con possibilità di successivo ricorso da parte di chi subirà la sentenza; inoltre, sempre secondo L’Équipe, Bielsa avrebbe sottoscritto due contratti con il Lille: uno il 14 febbraio 2017, che stabiliva tutte le condizioni finanziarie del suo rapporto lavorativo con il Lille fino alla scadenza del 2019; in seguito, ovvero il primo luglio 2017, sarebbe stato firmato un altro accordo che stabiliva i nomi e i ruoli dei quattro assistenti del tecnico argentino, nonché uno stipendio netto complessivo di 4,5 milioni di euro per il 2017/18 e 4 milioni di euro per il 2018/19. Il punto è che tra questi due documenti ci sarebbe una discrepanza: nel primo contratto sarebbe stata istituita una clausola “paracadute” per l’allenatore, che garantiva a Bielsa di ricevere l’intero importo del suo stipendio anche in caso di risoluzione anticipata del rapporto; nel secondo, invece, non si fa menzione di questa clausola. E il Lille avrebbe consegnato solo il secondo contratto alla lega francese. Bielsa contesta questa affermazione, e inoltre non ritiene valide le motivazioni che hanno portato il club ad avviare il licenziamento per giusta causa. Ora toccherà al tribunale stabilire chi ha ragione. Se alla fine Bielsa dovesse vincere la causa, il Lilla potrebbe trovarsi davvero in una brutta situazione, considerando anche la crisi finanziaria che sta vivendo nonostante il primo posto in Ligue 1.