Sébastien Haller sta cambiando la stagione dell’Ajax

È l'attaccante che mancava da anni alla squadra di Ten Hag?

Dieci partite giocate, cinque gol segnati e cinque assist assist serviti. Per l’Ajax, l’utilità e l’importanza dell’acquisto di Sébastien Haller si intuiscono già a partire da questi dati, dal fatto che il centravanti ex West Ham si stia affermando non solo come un valido finalizzatore, ma anche come un prezioso uomo-squadra. Che però gioca in attacco, ovvero, nell’unica casella in cui l’Ajax delle ultime stagioni sembrava un po’ scoperto – quando la squadra di Ten Hag ha sfiorato l’accesso alla finale di Champions League, Tadic giocava come centravanti di manovra e gli attaccanti puri in rosa erano Dolberg e Huntelaar.

In virtù di tutto questo, si può affermare – con una ragionevole dose di sicurezza – che Sébastien Haller sta cambiando la stagione dell’Ajax. Ovviamente lo sta facendo in meglio, e basta consultare l’elenco dei risultati per rendersene conto: da quando il centravanti francese (naturalizzato ivoriano) è tornato in Olanda – aveva già giocato in Eredivisie, con il Twente, dal 2015 al 2017 – l’Ajax ha vinto otto partite su nove; solo la prima, contro il PSV, è finita in parità (2-2), ma anche in quella gara Haller ha messo la sua firma, servendo ad Antony il primo assist della sua nuova avventura nei Paesi Bassi.

Da allora, Haller non si è più fermato: è diventato titolare e ha continuato a essere determinante nel gioco d’attacco dell’Ajax, con tre gol in campionato e la doppietta segnata al PSV nei quarti di finale di Coppa d’Olanda. Alle sue spalle, agiscono di solito tre trequartisti con caratteristiche differenti, Ten Hag pul scegliere tra David Neres, Tadic, Klaassen, Quincy Promes e Labyad. Contro l’Heracles, nell’ultimo turno di campionato, è arrivata la seconda partita con gol+assist, dopo quella contro il Twente del 14 gennaio: l’Ajax ha vinto 2-1 e così si è portata a +6 sul Psv, che però ha giocato una gara in più. Il club di Amsterdam non aveva un vantaggio così ampio sulla seconda in classifica, a questo punto del campionato, dalla stagione 1997/98.

Al termine della sfida contro l’Heracles, il tecnico Ten Hag ha detto che Haller «è stato il migliore in campo», perché «per l’ennesima volta ha mostrato di avere grandi qualità quando si tratta di venir fuori da situazioni intricate, quando deve trovare soluzioni che permettano a lui o ai suoi compagni di segnare». È questa la grande forza di Haller: è un calciatore aderente al gioco sofisticato e codificato dell’Ajax, ma ha la fisicità e la tecnica per andare oltre lo spartito, per fare qualcosa di diverso. Nella gara contro il Twente, per esempio, ha segnato un gol e servito un assist a Huntelaar grazie a due colpi di testa, una soluzione che elementi come Tadic, David Neres e Antony non possono cercare spesso, proprio per caratteristiche fisiche, per inclinazione a un altro tipo di giocate.

Gli highlights di Twente-Ajax 1-3

Haller è già nella storia dell’Ajax e dell’Eredivisie: l’acquisto del suo cartellino per 22,5 milioni di euro è l’affare più oneroso di sempre per il campionato olandese. Proprio questa cifra aveva fatto storcere un po’ il naso a molti analisti olandesi: perché l’Ajax spende così tanto per un attaccante quando in rosa ha già Tadic, Klaassen, David Neres, Antony, Labyad, Huntelaar, Lassina Traoré e Brian Brobbey? La risposta è arrivata in queste prime settimane vissute da Haller ad Amsterdam: Ten Hag non aveva a disposizione un elemento con queste qualità, con queste misure atletiche, e la mancanza della spinta propulsiva di De Jong, Ziyech e Van de Beek – tutti finiti in grandi club del panorama europeo nelle ultime sessioni di mercato – hanno costretto l’allenatore a creare e cercare un sistema diverso. Un sistema che, evidentemente, aveva bisogno di un terminale offensivo laddove prima erano la qualità e il dinamismo del gioco a garantire la pericolosità delle manovre offensive.

Con Haller, che ha ancora 26 anni, il club di Amsterdam si è assicurato un asset da sfruttare a lungo termine, sul campo e/o sul mercato. La delusione per l’addio – ormai praticamente certo – di Brobbey, così quella come per il ritorno di Huntelaar allo Schalke 04, sono state e saranno gestite, in qualche modo risulteranno attenuate, e tutto questo grazie al centravanti ex West Ham. Un giocatore che sembrava essersi perso ancora, che in Inghilterra non era riuscito ad ambientarsi e ad affermarsi dopo gli exploit al Twente e all’Eintracht Francoforte, ma che ora sembra aver trovato un nuovo habitat in cui esprimere il suo talento, in cui essere determinante. E il fatto che, incredibilmente, l’Ajax non l’abbia inserito nella lista Uefa – a causa di un maldestro errore amministrativo – toglierà a Ten Hag e ai suoi compagni una risorsa fondamentale per il cammino in Europa League.