Quando Hans Flick ha scelto di schierare Jamal Musiala al posto di Thomas Müller per la gara di Champions League contro la Lazio, non è successo nulla di così strano, improvviso o sorprendente. Il 17enne centrocampista del Bayern – nato in Germania da padre anglo-nigeriano e madre tedesca – è un giocatore pienamente inserito nel turnover della sua squadra, infatti aveva già giocato 900 minuti in questa stagione e aveva iniziato da titolare due partite piuttosto importanti, quella contro l’Atlético Madrid nella fase a gironi di Champions e lo scontro diretto in Bundesliga contro il Lipsia. Anche allora, era il 5 dicembre, Musiala ha trovato la via del gol. Anche allora fu tutto molto semplice, per lui: esattamente come nella sfida contro la Lazio, il trequartista del Bayern ha trovato l’angolino con un tiro precisissimo, scoccato di destro dal limite dell’area di rigore.
Neanche la sua parabola è così rivoluzionaria: Jamal Musiala è uno dei talenti di formazione inglese che hanno invaso la Bundesliga, attratti non solo da contratti importanti ma anche dalla possibilità di essere valorizzati fin da subito come giocatori di prima squadra, dentro un ambiente che dà grandissimo spazio ai giovani. Certo, va detto però che Musiala sta riuscendo a fare tutto questo nel Bayern Monaco, una società (molto) più forte del suo contesto nazionale, un club più prestigioso della stessa Bundesliga, e non solo perché abbia vinto tutte e sei le competizioni a cui ha partecipato nell’ultimo anno solare.
In pratica, l’ex giocatore del Chelsea – il club a cui si è aggregato nel 2011, quando aveva otto anni, e che ha lasciato nel 2019 – è stato scelto insieme a Marc Roca, 24enne centrocampista centrale proveniente dall’Espanyol, per sostituire Thiago Alcántara nelle rotazioni di Flick, ovviamente in base alle necessità: Musiala è stato schierato nel doble pivote di centrocampo, ma anche al posto di uno degli esterni offensivi o di Müller, come è avvenuto in casa della Lazio, e ha sempre dimostrato di essere all’altezza della situazione. Non a caso, ha fatto incetta di primati di precocità: a 17 anni e 115 giorni, in occasione della partita contro il Friburgo (20 giugno 2020), è diventato il giocatore più giovane di sempre a disputare una gara di Bundesliga con la maglia del Bayern; da ieri sera è il primo calciatore nato nel 2003 ad aver segnato un gol in Champions League.
La caratteristica migliore di Musiala è la pura qualità, che si esprime in tutto ciò che fa col pallone tra i piedi: stop, dribbling in conduzione, passaggi, ovviamente tiri verso la porta, tutte le sue giocate sembrano essere sempre precise e velocissime, gli vengono fuori in maniera del tutto immediata, naturale. Non a caso, Flick l’ha definito «molto fiducioso e sfacciato, attualmente è in vantaggio rispetto a tutti gli altri giovani che abbiamo in squadra. La cosa di cui ha bisogno è aumentare la robustezza fisica». In effetti questo sembra essere l’unico problema di Musiala, almeno a breve termine, oltre a un’inevitabile inclinazione verso la giocata a effetto, soprattutto quando può puntare l’avversario e far valere la sua tecnica. In questo, ovviamente, è un giocatore diverso, meno cerebrale e riflessivo, rispetto a Müller, e allora Flick lo ha schierato spesso sugli esterni – soprattutto quando Leroy Sané è stato assente per infortunio – piuttosto che in uno slot più centrale, quello in cui però sembra destinato a emergere. Non a caso, il Guardian l’ha definito «un centrocampista molto mobile, che ha grande sicurezza e una tecnica morbidissima».
Non tutti i 17enni possono vantarsi di un video dedicata a loro sul canale ufficiale della Bundesliga
Negli ultimi tempi, intorno a Musiala si è aperto anche un dibattito politico: secondo quanto raccolto dal quotidiano tedesco Der Spiegel, Jamal e la sua famiglia avrebbero deciso di accettare l’offerta del Bayern «anche per via delle possibili conseguenze di Brexit: tutti volevano che crescesse in un Paese dell’Unione Europea, quindi più aperto sul mercato internazionale. Del resto lui possiede il passaporto inglese anche quello tedesco, ma non voleva in alcun modo limitare le sue possibilità future».
Le ultime dichiarazioni arrivate da Monaco suggeriscono che Musiala abbia scelto di rappresentare la Germania a livello internazionale, nonostante abbia già giocato due partite (e segnato un gol) con l’Under 21 dell’Inghilterra. La scelta sarebbe ricaduta sulla Mannschaft perché «sente di avere maggiori possibilità di essere chiamato e utilizzato fin da subito nella Nazionale maggiore». In ogni caso, il Bayern non ha gradito tutta questa pubblicità intorno al suo giovane talento, che ha il contratto in scadenza tra poco più di un anno ed è in trattative per un rinnovo che, a questo punto, diventa un’operazione importante per il futuro del club bavarese. Perché forse non ci sarà niente di strano o rivoluzionario nel percorso di Musiala, ma ciò che sembra davvero speciale è il suo talento, oltre al futuro da fuoriclasse cui sembra irrimediabilmente destinato.