Quando riesce ad andare in campo, Gareth Bale è il miglior attaccante della Premier League

Nessuno segna quanto lui.

Se il Tottenham ha ancora qualche flebile speranza di qualificarsi alla prossima Champions League (gli Spurs devono recuperare cinque punti al Chelsea nelle ultime quattro partite), una buona parte del merito va ascritto a Gareth Bale. Non per il contributo espresso lungo tutto l’arco di questa stagione, ma di certo per l’ultimissimo segmento: l’attaccante gallese ha segnato il gol che ha dato via alla rimonta contro il Southampton (alla fine il Tottenham ha vinto 2-1) lo scorso 21 aprile e poi una tripletta contro lo Sheffield United nell’ultimo turno di Premier. Questi sei punti guadagnati soprattutto grazie a Bale hanno tenuto in vita gli Spurs di Mason – il traghettatore scelto per chiudere la stagione dopo l’esonero di Mourinho – nella corsa al quarto posto.

In realtà, il rendimento complessivo di Bale non è stato così negativo come si è detto, come si è raccontato. Anzi, a livello puramente statistico, l’ex Real Madrid risulta essere il miglior attaccante di tutta la Premier League. È sceso in campo per 726 minuti spalmati in 16 partite, e ha segnato nove gol. Una semplice divisione mostra come la sua media sia davvero altissima: una marcatura ogni 80 minuti. In questa particolare classifica, è molto più avanti rispetto a chiunque, pure rispetto al capocannoniere del campionato (il suo compagno di squadra Harry Kane, che ha la media di una rete ogni 121 minuti). Certo, la tripletta realizzata contro lo Sheffield ha in qualche modo inquinato i dati, li ha un po’ ingigantiti, ma c’è da dire anche che Bale ha segnato tre gol in Europa League, uno in FA Cup e uno in Coppa di Lega. Il suo score totale in questa stagione è di 14 reti in 1471 minuti di gioco. La media resta eccezionale: una marcatura ogni 100 minuti in campo.

È evidente come il problema di Bale riguardi solo ed esclusivamente la sua condizione fisica. In questa stagione, infatti, il gallese ha disputato solo 17 partite dal primo minuto, più altre 13 da subentrato; secondo i dati di Transfermarkt, gli infortuni l’hanno privato della convocazione per un totale di 12 gare. Giusto per fare un confronto: Höjbjerg, il giocatore di movimento più utilizzato da Mourinho e poi da Mason, ha accumulato oltre 3900 minuti in campo; Kane e Son, che tecnicamente giocano nello stesso ruolo di Bale, sono arrivati a 3600 minuti in campo. Molto più del doppio rispetto al gallese. In attesa di capire se tornerà al Real Madrid (che è ancora proprietario del suo cartellino), o se il Tottenham deciderà di esercitare il riscatto a titolo definitivo, questa (ennesima) stagione in chiaroscuro ha chiarito che Bale è ancora un ottimo calciatore. Solo che non riesce a esserlo per il tempo necessario, per il tempo giusto.